L’offensiva israeliana su Gaza ha causato oltre 50.000 vittime. Raid aereo colpisce l’ospedale Nasser a Khan Yunis.
La Striscia di Gaza, territorio densamente popolato e teatro di conflitti ricorrenti, è nuovamente al centro di una crisi umanitaria senza precedenti. Negli ultimi mesi, l’intensificarsi delle operazioni militari ha aggravato una situazione già critica, mettendo a dura prova la resilienza della popolazione locale.
Dopo una fragile tregua durata meno di due mesi, le ostilità sono riprese con una violenza inaudita. Le Forze di Difesa Israeliane (IDF) hanno lanciato una serie di attacchi mirati nel sud della Striscia, concentrandosi in particolare sulle città di Khan Yunis e Rafah. Queste operazioni hanno avuto l’obiettivo dichiarato di smantellare le infrastrutture di Hamas e neutralizzare i suoi leader.

L’offensiva israeliana e le sue conseguenze
Il bilancio delle vittime ha raggiunto cifre allarmanti. Secondo il Ministero della Sanità di Gaza, oltre 50.000 palestinesi hanno perso la vita dall’inizio delle ostilità. Solo nelle ultime 24 ore, almeno 39 persone sono state uccise, portando il totale dei feriti a più di 113.000. Questi numeri evidenziano la gravità della situazione e l’enorme costo umano del conflitto.
In questo contesto di crescente violenza, la comunità internazionale ha espresso profonda preoccupazione. Organizzazioni umanitarie e governi di tutto il mondo hanno lanciato appelli per un immediato cessate il fuoco e per l’avvio di negoziati che possano portare a una soluzione duratura del conflitto. Tuttavia, gli sforzi diplomatici sembrano finora infruttuosi, mentre sul terreno la situazione continua a deteriorarsi.
Attacco all’ospedale Nasser di Khan Yunis
Uno degli episodi più drammatici di questa escalation è stato il bombardamento dell’ospedale Nasser a Khan Yunis. Un raid aereo israeliano ha colpito il complesso medico, causando la morte di almeno cinque persone e numerosi feriti. Tra le vittime figura Ismail Barhoum, alto funzionario di Hamas e nuovo primo ministro de facto di Gaza, succeduto a Issam Daalis, anch’egli recentemente ucciso in un attacco israeliano. Le IDF hanno rivendicato l’operazione, affermando di aver colpito un “terrorista chiave di Hamas” all’interno dell’ospedale.
Questo attacco ha sollevato indignazione a livello internazionale, poiché colpire strutture sanitarie rappresenta una grave violazione del diritto umanitario. L’episodio evidenzia la complessità e la brutalità del conflitto in corso, dove anche luoghi destinati alla cura dei feriti diventano bersagli delle operazioni militari.
La situazione a Gaza continua a essere estremamente critica. Mentre il numero delle vittime aumenta e le infrastrutture civili vengono distrutte, la popolazione civile si trova intrappolata in una spirale di violenza senza apparente via d’uscita. La comunità internazionale è chiamata a intensificare gli sforzi per porre fine alle ostilità e avviare un processo di pace che possa garantire sicurezza e dignità a tutte le parti coinvolte.