Israele: dall’annessione della Cisgiordania ai diritti Lgbt

Israele: dall’annessione della Cisgiordania ai diritti Lgbt

In Israele si è insediato il governo più a destra di sempre con il sesto governo Netanyahu sostenuto da partiti ultranazionalisti.

Il sesto governo di Bejamin Netanyahu è quello più a destra di sempre in Israele dato che il partito del premier “Bibi” Likud si è alleato con partiti ultranazionalisti, ultra ortodossi e conservatori e estrema destra sionista. A temere per l’estrema destra al governo sono ovviamente gli arabi e la comunità Lgbt. Il governo ha 64 seggi su 120 del Knesset, il parlamento israeliano.

Tra le linee programmatiche presentate al Knesset da Netanyahu c’è l’obiettivo di allargare gli insediamenti in Cisgiordania. Questi insediamenti sono stati condannati dalle Nazioni Unite come illegali. “Il popolo ebraico ha un diritto esclusivo e inalienabile su ogni porzione della Terra d’Israele. Il governo incoraggerà e svilupperà il popolamento in Galilea, Golan, Giudea, Negev e Cisgiordania”, ha confermato in un comunicato il Likud.

bandiera israele

I timori per la Cisgiordania e la comunità Lgbt

Le formazioni alleate del partito del premier ultra-ortodosse e di estrema destra vogliono invece l’annessione completa della Cisgiordania. I partiti estremisti hanno chiesto maggiore potere alle forze di sicurezza contro i palestinesi. “Rafforzeremo il sostegno ai combattenti e ai poliziotti al fine di vincere il terrorismo”, ha aggiunto il Likud. Sionismo religioso di Bezalel Smotrich e Forza ebraica di Itamar Ben Gvir sono noti per le posizioni estreme anti-palestinesi. Questo governo potrebbe fare passi indietro sul dialogo e sulla questione arabo-israeliano. Il ministro della difesa inoltre, si è detto pronto ad attaccare l’Iran in due o tre anni, per colpire i siti nucleari.

Un’altra forte preoccupazione riguarda i diritti Lgbt. Tra i partiti della coalizione che ha sostenuto Netanyaahu c’è anche il Noam di Avi Maoz, che è invece apertamente anti-Lgbtq. Lui sarà responsabile dell’“identità nazionale ebraica” di Israele e supervisionerà il sistema educativo. In questo modo potrà vietare le organizzazioni che si occupano di educazione sessuale e promuovono i diritti Lgbt. Ieri c’è stata infatti una grande manifestazione a sostegno dei diritti della comunità davanti al Parlamento sventolando bandiere arcobaleno.

Netanyahu ha sostenuto la candidatura dell’avvocato Amir Ohana come presidente del Knesset, è la prima volta che la carica viene ottenuta da un omosessuale. Il premier ha voluto lanciare un messaggio conciliante con la comunità Lgbt che teme per la sua sopravvivenza in Israele.