Il conflitto in Israele sta avendo un impatto economico devastante. Tra costi militari, danni alle infrastrutture e aziende in crisi.
Il conflitto che sta scuotendo il Medio Oriente ha un costo umano e materiale ingente, ma a farne le spese non è solo la popolazione, bensì anche l’economia di Israele, ormai piegata da oltre 100 miliardi di dollari di danni. Le stime economiche oscillano tra i 67 e i 120 miliardi di dollari, includendo le spese per la difesa e il prezzo pagato in tutti i settori produttivi.
Israele: i costi diretti del conflitto
Il conflitto ha portato Israele a investire cifre enormi nei sistemi di difesa, come l’Iron Dome, il cui costo per ogni missile è di circa 50.000 dollari. Un sistema come la Fionda di Davide, che intercetta missili balistici, ha un costo unitario di circa 1 milione di dollari, mentre i missili Arrow superano i 3,5 milioni di dollari ciascuno. A ciò si aggiungono le spese per le operazioni militari, la ricostruzione delle abitazioni distrutte e il trasferimento forzato di oltre 100.000 civili. Questi costi si riflettono in un’ulteriore pressione sul PIL israeliano, già previsto in calo del 0,5% per il 2024.
Le conseguenze sull’economia interna
Oltre alle spese dirette per la guerra, l’economia israeliana sta soffrendo per il blocco di interi settori produttivi. Circa 287.000 riservisti sono stati richiamati alle armi, creando una significativa carenza di manodopera in settori chiave come l’agricoltura, l’edilizia e il turismo. Quest’ultimo ha registrato un crollo del 75%. Inoltre, molti lavoratori palestinesi, impiegati soprattutto nell’edilizia, non sono più autorizzati a lavorare in Israele per ragioni di sicurezza, aggravando ulteriormente la crisi del settore. Le stime prevedono la chiusura di oltre 60.000 imprese entro la fine dell’anno, un numero preoccupante che ricorda l’impatto della pandemia di Covid-19 nel 2020.
In definitiva, Israele si trova ad affrontare una crisi economica senza precedenti. La pressione finanziaria legata al conflitto si somma a una situazione geopolitica incerta, rendendo cruciale un rapido intervento del governo per evitare il collasso. Se la guerra non terminerà presto, l’economia israeliana rischia di soffrire conseguenze a lungo termine, con ripercussioni globali.