Israele e Egitto discutono operazioni militari a Rafah, mentre Hamas rilascia video di un ostaggio americano.
L’attuale capo di Stato maggiore di Israele, Herzi Halevi, e il capo dello Shin Bet, Ronen Bar, si sono recentemente recati al Cairo. Qui hanno tenuto importanti colloqui con il direttore dell’intelligence egiziana, Abbas Kamel, e il capo di Stato maggiore, Osama Askar. Al centro delle discussioni, la possibile operazione delle forze militari israeliane a Rafah, un’area critica data la sua posizione adiacente all’Asse Filadelfia, vicino al confine con la Striscia di Gaza.
Mobilizzazione e strategia militare di Israele
Un elemento chiave sottolineato durante i colloqui è stata la necessità di un coordinamento stretto tra Israele e Egitto. Questo rafforzamento delle relazioni bilaterali è visto come essenziale per la sicurezza combinata delle due nazioni, in particolare per prevenire un afflusso massiccio di rifugiati palestinesi in Egitto e possibili violazioni del confine che potrebbero destabilizzare l’area.
Hamas ha diffuso un video che mostra un ostaggio israelo-americano, Hersh Goldberg-Polin, evidenziando la grave situazione umanitaria che persiste nella regione. Nel video, l’ostaggio, apparentemente mutilato di un arto, implora il governo per la sua liberazione, segnalando la sua detenzione da quasi 200 giorni. Questo atto di Hamas ha riacceso le preoccupazioni internazionali riguardo il trattamento degli ostaggi e le tattiche impiegate dal gruppo.
Parallelamente, Israele ha annunciato la mobilizzazione di due brigate di riservisti, evidenziando la preparazione per un’escalation militare. Le brigate, tra cui la 679esima brigata corazzata ‘Yiftah’ e la seconda brigata di fanteria ‘Carmeli’, sono state dispiegate nella Striscia di Gaza da posizioni strategiche a nord, vicino al confine con il Libano.
La figura di Yahya Sinwar
Yahya Sinwar, il leader di Hamas a Gaza, è emerso dalle ombre per incontrare combattenti, sfidando le affermazioni israeliane sulla sua isolazione. Le sue apparizioni e le strategie adottate riflettono una leadership attiva e impegnata nel conflitto, nonostante le narrazioni contrarie.
Il ministero della Salute di Gaza ha riferito un bilancio devastante, con oltre 34.000 morti dall’inizio del conflitto a ottobre. Amnesty International, nel suo ultimo rapporto, ha denunciato le azioni di Israele come possibili crimini di guerra, sottolineando la distruzione massiva e la sofferenza umana causata.
Il report evidenzia una mancanza d’azione da parte della comunità internazionale, che non è riuscita a proteggere i civili di Gaza, aggravando una crisi umanitaria già critica.
La notizia è riportata da Al-Araby Al-Jadeed, che cita una fonte di alto rango di Hamas secondo cui Sinwar “ha ispezionato di recente aree che sono state teatro di scontri tra la resistenza e l’esercito dell’occupazione e ha incontrato alcuni dei combattenti del movimento sul campo, non nei tunnel“.