Israele e Iran: rischio di una guerra totale, ecco perché

Israele e Iran: rischio di una guerra totale, ecco perché

Israele valuta se colpire il petrolio iraniano per indebolire Teheran, ma la guerra totale contro l’Iran resta un azzardo strategico.

Israele si trova di fronte a una decisione delicata: come rispondere agli attacchi dell’Iran senza rischiare una guerra totale. Il primo ministro Benjamin Netanyahu è noto per il suo approccio deciso contro Teheran, ma l’ipotesi di colpire le centrali nucleari iraniane potrebbe non essere la strada migliore. Mentre la guerra totale potrebbe sembrare una soluzione, esperti e strategisti consigliano un approccio più mirato, focalizzandosi su ciò che realmente sostiene il regime degli Ayatollah: il petrolio.

Attacco alle infrastrutture petrolifere: una mossa strategica?

Secondo alcuni analisti militari, come Edward Luttwak, il vero punto debole dell’Iran non è il programma nucleare, bensì la sua dipendenza dal petrolio. Nel 2023, l’83% delle esportazioni iraniane proveniva dal petrolio, con la maggior parte delle risorse energetiche dirette verso l’isola di Khark, un’importante area di esportazione situata a sud del Paese. Attaccare queste infrastrutture potrebbe avere un impatto devastante sull’economia iraniana, colpendo direttamente le entrate finanziarie che sostengono il regime.

La possibilità di colpire il petrolio, invece che il nucleare, offre a Israele l’opportunità di debilitare economicamente l’Iran senza dover affrontare una risposta nucleare. Le forze armate israeliane dispongono di cacciabombardieri F-35, che potrebbero essere impiegati per colpire obiettivi strategici come l’isola di Khark, riducendo al minimo le perdite civili e mantenendo l’operazione sotto il livello di un conflitto aperto.

Iran e Israele: la guerra totale è un azzardo

Nonostante l’opzione di un attacco mirato sembri più gestibile, alcuni sostenitori di Netanyahu spingono per una soluzione più drastica: una guerra totale per abbattere il regime iraniano. Tuttavia, questa scelta presenta rischi enormi. Oltre a scatenare una reazione feroce da parte di Teheran, una guerra su vasta scala potrebbe destabilizzare ulteriormente il Medio Oriente e coinvolgere altre potenze regionali come la Russia e la Cina.

Il generale Paolo Capitini come riportato da affaritaliani.it sottolinea come una mossa del genere rischi di limitare la flessibilità strategica di Israele, portando il Paese in un conflitto lungo e insostenibile. La storia insegna che i conflitti in Medio Oriente raramente si risolvono rapidamente, e il coinvolgimento diretto di Israele in un’operazione militare contro l’Iran potrebbe trascinare Tel Aviv in una guerra dai costi incalcolabili.