La notizia era nell’aria ma adesso è anche ufficiale: scatta la tregua con annesso cessate il fuoco in Libano da parte di Israele.
Via libera al cessate il fuoco: è ufficiale la tregua tra Israele e Libano, che hanno accettato la proposta Usa. Lo stop al conflitto è giunto mentre ancora erano in corso i raid israeliani sul Paese dei Cedri e sulla capitale Beirut e con i razzi di Hezbollah diretti sul nord e il centro di Israele, dove sono suonate le sirene di allarme. Prima della comunicazione ufficiale era stato il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, ad uscire allo scoperto in questo senso con un messaggio tv.
Israele, scatta la tregua in Libano
Come sottolineato dall’Ansa, alle 3 ore italiane (le 4 ora locale), è entrato in vigore il cessate il fuoco in Libano dopo mesi di guerra aperta tra l’esercito di Israele e l’organizzazione Hezbollah. Lo stop al conflitto è stato annunciato dal presidente USA, Joe Biden, e dal premier israeliano, Benjamin Netanyahu, contemporaneamente da Washington e Tel Aviv.
Le reazioni a tale decisione sono state immediate da parte dei cittadini. Stando al New York Times, infatti, a Beirut la popolazione è scesa in strada per celebrare l’annuncio.
Cosa prevede l’accordo
A rendere note le “tre ragioni” della tregua ci ha pensato proprio Netanyahu nel suo discorso. Il cesssate il fuoco è arrivato in primi per potersi “concentrare contro la minaccia iraniana“. Lo stop, però, è stato anche dettato dalla necessità di permettere a Israele di “rinnovare” e “riarmare” le proprie truppe visto che – “non è un segreto vi sono stati grandi ritardi” per quanto concerne le forniture di armi. La terza ragione riguarda quella di isolare Hamas.
Ulteriori dettagli sono poi stati forniti da Biden relativamente all’accordo raggiunto. Nello specifico i combattimenti tra Hezbollah e Israele lungo il confine avranno fine “dalle 4 del mattino ora locale (di oggi ndr)”.
Nei “seguenti 60 giorni l’esercito libanese riprenderà il controllo del proprio territorio. Non sarà permesso che vengano ricostruite le infrastrutture terroristiche di Hezbollah”.
E ancora in relazione a questi 60 giorni “Israele ritirerà gradualmente le sue forze e i civili di entrambe le parti potranno essere presto in grado di tornare in sicurezza alle loro comunità e iniziare a ricostruire le loro case”.