Israele, schierato con successo il sistema C-Dome contro “obiettivo sospetto”

Israele, schierato con successo il sistema C-Dome contro “obiettivo sospetto”

La guerra contro Hamas e la tensione crescente hanno portato Israele a schierare per la prima volta il sistema C-Dome. Di cosa si tratta.

Non si ferma il conflitto tra Israele e Hamas con l’esercito dell’Idf che nelle ultime ore ha schierato, per la prima volta, il suo sistema di difesa montato su nave, chiamato C-Dome, contro un obiettivo “sospetto” che nella notte tra lunedì e martedì sarebbe entrato, stando a fonti militari, nello spazio aereo del Paese vicino alla città meridionale di Eilat.

Israele, schierato il sistema C-Dome

Come riportato da diversi media di informazione e fonti israeliane, l’esercito dell’Idf ha schierato con successo la prima volta il suo sistema di difesa montato su nave, chiamato C-Dome, contro un obiettivo “sospetto” che sarebbe entrato nello spazio aereo del Paese.

Nello specifico, come sottolineato dalla Rai, il sistema C-Dome è una versione navale dello scudo antimissile Iron Dome utilizzato per proteggersi dagli attacchi di razzi e missili. In questo senso, le forze israeliane avrebbero segnalato un certo livello di allerta nella zona di Eilat, nella zona meridionale del Paese, e si sarebbero attivate schierando, appunto, il sistema difensivo.

Secondo l’Idf “l’obiettivo è stato intercettato con successo dal sistema di difesa navale ‘C-Dome'”. Dalle informazioni raccolte, tale sistema di difesa costerebbe circa 50.000 dollari a lancio.

La tregua con Hamas: negoziati difficili

L’evidente tensione confermata anche dalle recenti azioni di Israele ha portato Hamas a sottolineare come, per ora, la ripresa dei negoziati, per altro anticipato nei giorni scorsi, sembra essere in alto mare.

Secondo Hamas, le parole del premier israeliano Benjamin Netanyahu su un’imminenza di un attacco di terra a Rafah “sollevano interrogativi sullo scopo della ripresa dei negoziati”. Il portavoce del movimento islamista palestinese, Sami Abu Zahry, avrebbe detto all’emittente Al Jazeera: “Il successo di qualsiasi negoziato dipende dalla fine dell’aggressione”.

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