Gli israeliani non potranno più sposarsi con i "nemici"
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Direttore: Alessandro Plateroti

Gli israeliani non potranno più sposarsi con i “nemici”

bandiera istraele

Il Governo israeliano ha approvato una controversa legge nella quale si impedisce la riunificazione di famiglie palestinesi e si impedisce agli israeliani di sposarsi con cittadini di stati “nemici”.

Una legge destinata a far discutere, quella passata dal Governo di Israele. La riunificazione familiare palestinese non sarà più possibile. Ovvero, i cittadini della Cisgiordania o di Gaza non potranno avere la cittadinanza di Israele pur essendo sposati con degli israeliani. Questa legge cambia radicalmente la vita delle persone palestinesi già sposate con degli israeliani, in quanto non avranno più la cittadinanza dello stato israeliano. Inoltre, i cittadini nonché i residenti di Israele non potranno più sposarsi con membri di stati “nemici” dello stato israeliano. Parliamo di Iran, Iraq, Libano e Siria.

Non hanno tutti votato a favore della legge, in quanto partiti come Raam (islamista) e Meretz (di sinistra) si sono opposti con forza. Eppure, questo non è bastato. Con 45 voti favorevoli e 15 contrari, specialmente per mezzo dell’estrema destra, che rappresenta l’opposizione, la legge è passata. Non è la prima volta che questo accade.

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La storia della legge

La legge era già entrata in vigore nel 2003, in coincidenza con la seconda Intifada. Nonostante la fine della guerra nel 2005, la legge è stata rinnovata anno dopo anno, fino allo scorso luglio. La coalizione alla cui guida vi era Naftali Bennett non era riuscita a far promulgare la legge.

bandiera istraele
Bandiera di Israele

Eppure, ci risiamo. I sostenitori di questa legge sostengono sia necessaria per motivi di sicurezza. Ovvero, per far sì che i miliziani della Palestina si servano del matrimonio per entrare ad Israele come residenti. I detrattori della legge dicono sia estremamente discriminatoria. La legge impatta i molti matrimoni già presenti tra palestinesi e israeliani. A essere colpita è principalmente la minoranza araba, ovvero il 2% circa dei 9,5 milioni di abitanti di Israele.

Negli ultimi mesi, prima che la legge fosse riapprovata, la ministra dell’Interno Ayelet Shaked aveva cercato di prendere delle misure per far sì che l’unificazione familiare non si verificasse. La legge, a detta di Shaked, è volta parzialmente a preservare la maggioranza ebraica del Paese. Shaked ha scritto su Twitter che la promulgazione della legge rappresenta una vittoria per “uno Stato ebraico e democratico”, nonché una sconfitta per “uno Stato per tutti i suoi cittadini”. Tale frase viene spesso usata dagli arabi che abitano ad Israele, che vorrebbero la piena uguaglianza. Il legislatore arabo Ayman Odeh ha commentato il tweet della ministra. Odeh ha definito il passaggio della legge una vittoria per “uno Stato di apartheid”.

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ultimo aggiornamento: 11 Marzo 2022 14:36

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