Lavoro, sale l’occupazione in Italia nel secondo trimestre 2024: il dato record

Lavoro, sale l’occupazione in Italia nel secondo trimestre 2024: il dato record

Istat: il tasso di occupazione ha raggiunto il massimo storico. Il tasso di disoccupazione è sceso al livello più basso dal 2008.

Nel secondo trimestre del 2024, l’Italia ha registrato un nuovo record nel tasso di occupazione, che ha raggiunto il livello più alto mai registrato nelle serie storiche trimestrali. Contestualmente, il tasso di disoccupazione è sceso, raggiungendo il valore più basso dal terzo trimestre del 2008.

Questi risultati evidenziano una crescita significativa nel numero di occupati, con un incremento di 329.000 unità rispetto all’anno precedente e di 124.000 rispetto ai tre mesi precedenti. Ecco i dettagli dei dati Istat.

Istat: analisi dei dati occupazionali e disoccupazione

Così come riportato da Ansa e altri media, il tasso di occupazione italiano ha raggiunto il 62,2%, segnando un incremento di 0,2 punti percentuali rispetto al trimestre precedente. Questo aumento si accompagna a una riduzione del tasso di disoccupazione, sceso al 6,8%, e a un tasso di inattività stabile al 33,1%.

La crescita dell’occupazione è evidente sia tra i dipendenti a tempo indeterminato (+0,9%) sia tra gli indipendenti (+0,7%), mentre si osserva un calo dei dipendenti a termine (-1,9%). I dati provvisori di luglio 2024 confermano un ulteriore miglioramento, con il tasso di occupazione che ha toccato il 62,3% e quello di disoccupazione sceso al 6,5%.

Impatti e critiche sul mercato del lavoro

Nonostante i risultati positivi, ci sono segnali di preoccupazione riguardo ad alcuni aspetti del mercato del lavoro. La crescita dell’occupazione è stata più marcata nel Mezzogiorno e tra le donne, mentre è stata più contenuta nel Nord e tra i giovani di 15-34 anni. Il tasso di inattività tra i giovani è aumentato, suggerendo una maggiore difficoltà nell’ingresso o nel mantenimento del lavoro.

Inoltre, i dati mostrano una crescita del costo del lavoro e una stabilità nel numero di ore lavorate. I cambiamenti nella ricerca di lavoro indicano una continua prevalenza dei canali informali, sebbene anche l’utilizzo dei Centri pubblici per l’impiego e delle agenzie private sia in aumento.