I dettagli della rivoluzionaria riforma dei campionati di calcio italiani: Serie A conferma le 20 squadre.
In un incontro recente tra i vertici dei club di calcio, la Lega e il presidente federale Gabriele Gravina, sono stati fatti i primi passi verso una significativa riforma dei campionati in Italia. In un clima definito da Lorenzo Casini, presidente della Lega, come “sereno e senza animosità”, sono emerse idee innovative e decisioni importanti per il futuro del calcio italiano.
Stabilità in Serie A: la decisione unanime in Italia
I club hanno espresso la necessità di mantenere inalterato il numero di squadre in Serie A, fissato a 20. La loro argomentazione si basa sul desiderio di preservare le risorse e l’importanza della Serie A come motore economico del sistema calcistico italiano. Casini ha ribadito che la decisione sul numero di squadre appartiene ai club, sottolineando il loro diritto di autodeterminazione in questo ambito.
Riforme in Serie B e Serie C: un accorpamento possibile?
Un punto saliente della discussione è stato l’accorpamento delle Serie B e C, un cambiamento che potrebbe portare a una riduzione del numero totale di squadre professionali. La proposta prevede che la terz’ultima squadra di Serie A non retroceda direttamente, ma affronti uno spareggio con la terza classificata di Serie B. Questa idea potrebbe portare a una diversa distribuzione dei fondi e influire significativamente sulla struttura delle leghe inferiori.
Una questione cruciale emersa durante l’incontro riguarda il “diritto d’intesa”, ovvero la capacità della Serie A di esercitare un veto sulle riforme proposte. I club hanno sottolineato l’importanza di mantenere questo diritto, che permette loro di avere un ruolo decisivo nelle decisioni che riguardano il format dei campionati. Inoltre, è stata discussa la necessità di rafforzare il peso della Serie A all’interno del Consiglio Federale, dove attualmente detiene solo il 12% dei voti.
Il dialogo tra i club e la federazione ha evidenziato l’esigenza di indirizzare il calcio italiano verso una maggiore sostenibilità economico-finanziaria. In particolare alla luce delle difficoltà post-Covid. Un documento strategico sarà discusso in un’assemblea di Lega prevista per il 5 febbraio, seguita da ulteriori riunioni, con l’obiettivo di raggiungere un accordo condiviso entro l’11 marzo.
Questa serie di incontri rappresenta un momento fondamentale per il calcio italiano. L’obiettivo è di creare un sistema calcistico più equilibrato e sostenibile, in cui le decisioni siano prese condivisamene e con uno sguardo rivolto al futuro del calcio in Italia.