L’Italia sblocca 200 mila ettari di terreni per far fronte al caro prezzi, dovuto al conflitto in Ucraina. Decade l’obbligo di riposo.
Pubblicato nella Gazzetta Ufficiale il decreto relativo alle deroghe per i regolamenti comunitari sulla Politica Agricola Comune, anche detta Pac. Secondo il decreto pubblicato in Gazzetta, nella filiera produttiva potranno essere riammessi dei terreni da coltivare.
L’Italia conta più di 200 mila ettari di terre che attualmente sono inutilizzate. Contando anche i terreni incolti o abbandonati, potrebbero anche arrivare ad essere un milione. La Gazzetta ha ufficializzato il provvedimento, per far fronte al caro delle materie prime, verificatosi a causa del conflitto tra Russia e Ucraina, senza contare la precedente situazione di emergenza dettata dalla presenza del Coronavirus.
Cosa comprende il provvedimento
Il decreto ha lo scopo di rendere operative le deroghe ai regolamenti comunitari sulla Pac. Stefano Patuanelli, il ministro delle Politiche agricole, si è detto soddisfatto per il risultato raggiunto, attraverso un post su Facebook.
Secondo quanto spiegato dal Mipaaf, il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, si tratta di “Ettari di terreni che potranno quindi essere riammessi nella filiera produttiva ed essere coltivati. Contribuendo così ad aumentare il potenziale di produzione agricola destinata all’alimentazione umana e del bestiame”.
Lo scopo ultimo di questa iniziativa, è quello di “contrastare il forte aumento dei prezzi delle materie prime. Ed anche gli impatti su domanda e offerta dei prodotti agricoli, innescati dal conflitto in Ucraina”, ha spiegato il Ministero. Secondo la Coldiretti – la maggiore associazione di rappresentanza e assistenza dell’agricoltura italiana – la produzione aggiuntiva sarà “di circa 15 milioni di quintali di mais per gli allevamenti, di grano duro per la pasta e tenero per la panificazione”.
Stando ai dati riferiti dalla Coldiretti, le regioni con il maggior numero di terreni sono la Campania con 10.500 ettari, la Lombardia con 11.000, il Veneto con 12.300 ettari, il Piemonte con 17.544 e l’Emilia-Romagna con 20.200.
Si tratterebbe quindi di una deroga per il 2022 alle regole della Politica Agricola Comune. Con lo scopo di attuare una misura contro la mancanza di approvvigionamento di colture cerealicole, a causa della guerra tra Russia e Ucraina. Con la manovra, l’obbligo di riposo permanente verrà eliminato per il 5% delle superfici agricole Ue. Si dà quindi ai produttori agricoli la possibilità di recuperare circa 9 milioni di ettari totali.