Un patto del Mediterraneo tra Italia e Turchia per bloccare l’immigrazione illegale e che si propone di portare la stabilità in Libia.
Ieri il ministro degli Esteri Tajani ha incontrato il suo omologo turco Çavuşoğlu ad Ankara. Il focus del vertice è stato su migranti e Libia ma si è discusso anche di Ucraina. “Italia e Turchia devono affrontare problemi molto importanti”, ha detto Tajani soprattutto per quanto riguarda la crescita di migranti illegali in Italia “che arrivano da più parti dalla Libia dalla Tunisia, dal Mediterraneo, per fortuna non tanti dalla Turchia grazie all’efficienza dei loro controlli” ha continuato il capo della Farnesina.
“Dobbiamo lavorare insieme, dobbiamo lavorare in Nord Africa, in Medio Oriente con interventi a breve, medio e lungo termine. Stabilità” in Libia vuol dire anche “ridurre i flussi migratori” si propone il ministro degli Esteri. Italia e Turchia hanno concordato quindi sulla necessità di riportare la stabilità in Libia e all’autogoverno. I temi dell’immigrazione e della stabilità ha toccato anche la questione dei Balcani in cui l’Italia è in prima linea per la risoluzione di conflitti e sull’allargamento dei paesi balcanici all’interno dell’Ue.
Il ministro loda la mediazione turca tra Mosca e Kiev
Il bilaterale è proseguito sulla guerra in Ucraina e sulle preoccupazioni relative alla centrale nucleare di Zaporizhzhia. Tajani ha sottolineato che bisogna scongiurare “il rischio di uno scontro militare tra russi e ucraini che possa coinvolgerla e che avrebbe conseguenze inimmaginabili”. In questo gioca un ruolo fondamentale il tentativo di mediazione da parte della Turchia per porre fine al conflitto, come ha ribadito il diplomatico.
Sulla fine della guerra in Ucraina, il ministro turco ha lanciato una stoccata ad alcuni paesi Ue. “L’Italia ci deve sostenere, c’è una politica dell’UE ma certi Paesi importanti devono essere più elastici per arrivare alla fine della guerra”. Secondo Tajani la Turchia può fare la differenza a livello diplomatico come ha mostrato per la questione del grano e ha rilanciato i rapporti bilaterali economici e della società civile tra i due paesi del Mediterraneo.
