La polizia messicana ha arrestato Rodriguez Castillo nell’ambito dell’indagine sugli italiani scomparsi in Messico a fine gennaio. Raffaele Russo, il figlio e il nipote erano nel Paese per vendere generatori elettrici.
MESSICO – L’indagine sugli italiani scomparsi in Messico potrebbe essere alla svolta decisiva. Le autorità locali hanno infatti arrestato Josè Guadalupe Rodriguez Castillo, uomo forte del cartello Nueva generacion specializzato nel traffico di droghe sintetiche ma anche in quelle tradizionali, attivo in particolare nello Stato occidentale di Jalisco.
Corruzione alla polizia
Lo scorso 31 gennaio, le famiglie di Raffaele Russo (60 anni), del figlio Antonio (25) e del nipote Vincenzo Cimmino (29) non hanno più avuto contatti con i tre connazionali, i quali si erano recati in Messico per vendere generatori elettrici. Poche settimane dopo erano stati arrestati alcuni agenti di polizia di Tecalitlan, con l’accusa di aver arrestato gli italiani per poi consegnarli ai narcotrafficanti. La zona è nota per i sequestri-lampo degli stranieri allo scopo di estorsione.
Attività sospetta
Le autorità locali seguono anche altre piste per gli italiani scomparsi in Messico. Secondo gli investigatori, infatti, i tre potrebbero essere entrati in contatto con il cartello della Nueva Generacion prima della scomparsa: Raffaele Russo si sarebbe registrato in alcuni hotel con il falso nome di Carlos Lopez. Fonti locali riferiscono inoltre che aveva precedenti per frode in Italia e si occupava della vendita di generatori elettrici costruiti in Cina ma spacciati per tedeschi. Con l’arresto del narcotrafficante Rodriguez Castillo potrebbe essere fatto piena luce sul mistero degli italiani scomparsi in Messico.