Iva e autoscuole, stop alle richieste degli arretrati ai clienti. Il viceministro Misiani: “Sul futuro vale la sentenza comunitaria”.
ROMA – Iva e autoscuole, stop alle richieste degli arretrati ai clienti. La decisione della Corte di Giustizia UE doveva portare le scuola guida a chiedere i soldi alle persone che in passato si sono rivolte per fare o rinnovare la patente. Il Governo, come annunciato dal viceministro Misiani, è al lavoro per cercare di mettere nero su bianco un provvedimento utile che permetterà alle autoscuole di non richiedere questi soldi.
Un sospiro di sollievo da parte delle aziende che avevano espresso la propria rabbia per la sentenza arrivata dall’Unione Europea. Infatti tutti i proprietari dovevano chiedere dietro l’Iva per i cinque anni precedenti ma la mossa della maggioranza giallo-verde potrebbe scongiurare questo rischio.
Iva e autoscuole, l’intervento del Governo
A svelare il provvedimento è il viceministro Misiani in un lungo post su Facebook: “La situazione paradossale che si è creata sulle scuole guida – scrive l’esponente del PD – deriva da una sentenza di marzo 2019 della Corte di giustizia UE, che ha stabilito che questi servizi non possono essere Iva esenti. Sul futuro vale la sentenza comunitaria“.
E sul provvedimento precisa: “Sul passato, come ho detto a Mattino5, vogliamo evitare che le scuole guida debbano chiedere ai clienti degli ultimi 5 anni di versare un’imposta (Iva) che all’epoca non era dovuta. Lo faremo con una norma che inseriremo nel primo provvedimento utile“.
Gli italiani tirano un sospiro di sollievo
La decisione del Governo è stata accolta in modo positivo dagli italiani. La richiesta dell’Iva arretrata poteva pesare ancora di più nelle tasche dei nostri connazionali ma il provvedimento ora sembra mettere una ‘pezza’ alla decisione della Corte dell’Unione Europea. La sentenza, quindi, dovrebbe valere per il futuro e non più per il passato.
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