Soprannominato “The Shunt”, James Hunt si è laureato campione del mondo nel 1976 ed è stato uno dei grandi avversari di Niki Lauda.
La storia della Formula Uno è ricca di rivalità più o meno accese in grado di segnare un’epoca e infiammare l’animo dei tifosi più appassionati; tanto più lontane nel tempo, ambientante in un’epoca per certi versi pionieristica ed estremamente lontana dal punto di vista meccanico e tecnologico, tanto più queste rivalità assumono un alone quasi leggendario. In tal senso, non fa eccezione il dualismo che vide protagonisti a metà anni Settanta l’austriaco Niki Lauda e il britannico James Hunt.
Il campionato mondiale del 1976
La rivalità tra James Hunt e Niki Lauda raggiunge l’apice nell’anno di grazia 1976. Il campionato mondiale di F1 prende le mosse dal circuito brasiliano di Interlagos, il 25 gennaio. Lauda corre per la Ferrari, Hunt per la McLaren a bordo della M23 (in coppia con il tedesco Mass). Fin da subito si capisce come l’austriaco e il brasiliano daranno vita ad una stagione combattuta, benché il ferrarista sembri decisamente più efficace; “all’inizio della stagione ero dominante, mi avviavo a vincere il campionato” – ricorderà anni dopo Lauda in un’intervista concessa a Newsweek – “poi, con l’incidente, le performance di James furono stupefacenti. All’improvviso fu così veloce che anche in circostante normali, senza l’incidente, sarebbe stato difficile batterlo. Eravamo grandi rivali, specie nel finale di stagione, ma lo rispettavo perché potevi guidargli vicino, a due centimetri di distanza, ruota a ruota, per più di 300 km e non sarebbe accaduto nulla. Era davvero uno dei migliori all’epoca“.
Nella stessa intervista, Lauda rivela come il rapporto con il pilota della McLaren non fu particolarmente amichevole nel corso di quella stagione ma che in seguito i due si sono incontrati diverse volte (“una volta lo incontrai a Londra e gli dissi che non poteva continuare a sprecare i suoi soldi così”) per trascorrere delle serate assieme (“James era un grande, aveva un’ottima reputazione con le donne“).
Tornando al campionato mondiale del ’76, le prime gare vedono Lauda e la Ferrari dominare: l’austriaco vince in Brasile e in Sud Africa mentre la terza prova (Long Beach) se l’aggiudica Regazzoni, l’altro driver del Cavallino Rampante. Hunt vince il primo gran premio al quarto tentativo, in Spagna, confermando la pole position ottenuta in qualifica. Le successive due gare (Belgio e Monaco) vedono Lauda tornare alla vittoria poi il britannico della McLaren torna alla vittoria sul circuito di Le Castellet. Dopo aver vinto in ‘casa’ del rivale il 18 luglio (Gran Premio di Gran Bretagna) Lauda resta vittima di un grave incidente durante il GP di Germania sul circuito del Nurburgring. Hunt vince quattro dei successivi sette gran premi (compreso quello tedesco) e a fine stagione si laurea campione del mondo con un solo punto di vantaggio su Lauda grazie al terzo posto finale ottenuto nell’ultima prova stagionale, il GP del Giappone (Lauda si ritirò per via della forte pioggia che imperversava sul circuito).
Il mondiale di F1 del 1976 ha ispirato il film ‘Rush‘ (2013), scritto da Peter Morgan e diretto da Ron Howard con Chris Hemsworth (nella foto) nel ruolo di James Hunt.
James Hunt vita ed esordi nel mondo delle corse
James Simon Wallis Hunt nasce a Londra il 29 agosto del 1947. La sua era una famiglia agiata che avrebbe voluto indirizzarlo verso studi di Medicina ma fin da bambino Hunt dimostrò di avere un carattere ribelle ed una particolare predilezione per la guida.
Il primo contatto con il mondo dell’automobilismo risale al 1965, quando un appena maggiorenne James assiste al Gran Premio di Silverstone. Fu amore a prima vista, tant’è che poco dopo Hunt iniziò a correre nelle categorie minori a bordo di una Mini.
Nel 1969 arriva l’esordio in Formula 3 alla guida di una Brabham; la stagione fu tutt’altro che memorabile: fatta eccezione per due secondi posti, il giovane pilota londinese fu protagonista di numerosi incidenti che gli valsero il soprannome “The Shunt” (“lo schianto”) che lo accompagnerà per tutta la carriera. Nello stesso anno arriva anche l’approdo in Formula 2, dove competerà per le stagioni successive al volante di una March.
James Hunt carriera in Formula Uno: esordi, vittorie e ritiro
“The Shunt” approda alla Formula Uno nel 1973 grazie alla scuderia Hesketh (la monoposto è una March 731). Hunt corre la prima gara in occasione del Gran Premio del Principato di Monaco, qualificandosi al 9° posto. Il miglior piazzamento stagione è il secondo posto conquistato in occasione dell’ultima prova stagionale, quella svoltasi negli Stati Uniti.
Il pilota britannico viene riconfermato anche per il mondiale del 1974 e affiancato da Scheckter. Pur costretto al ritiro in ben nove occasioni, riesce a racimolare 15 punti e piazzarsi all’ottavo posto nella classifica finale, grazie ai tre terzi posti ottenuti in Svezia, Austria e Stati Uniti. Decisamente più positivo, dal punto di vista sportivo, il 1975: il 22 giugno a Zandvoort (GP d’Olanda), “The Shunt” coglie la prima vittoria in carriera e chiude la stagione al quarto posto con 33 punti totali; è l’ultimo atto del connubio James Hunt Hesketh.
Detto del 1976 e della vittoria ai danni di Lauda nella prima stagione alla guida della McLaren, la carriera di Hunt segna un rapido declino già nel 1977: il mondiale – poi vinto dal rivale austriaco – inizia con un ritiro in Argentina e culmina nella vittoria ‘di casa’ nel Gran Premio di Gran Bretagna (10° GP stagionale) per poi arenarsi in una sfilza di ritiri intervallati da due vittorie (USA e Giappone). L’ultima stagione di Hunt in McLaren fa registrare uno score molto modesto: 8 punti in classifica, numerosi ritiri, una squalifica (in Germania) e un solo acuto significativo (il terzo posto in Francia).
Dopo un passaggio alla Wolf, James Hunt si ritira nel 1979 a soli 32 anni. Il suo palmares si compone di un mondiale vinto, 93 gran premi disputati, 10 primi posti e 23 podi.
Dopo il ritiro
Lasciato il Circus, Hunt è diventato commentatore e imprenditore. Per quanto riguarda la vita privata, il pilota inglese è stato sempre accompagnato dall’immagine del playboy, circondato da belle donne. Amante della vita notturna, è stato spostato due volte ed ha avuto due figlie dalla seconda compagna (Sarah Lomax). La morte di James Hunt è avvenuta il 15 luglio del 1993 a causa di un attacco cardiaco che lo ha stroncato durante il sonno.
Fonte foto: https://www.facebook.com/rushilfilm/