Jean Todt sulle condizioni di Schumacher: “Lo vedo due volte al mese. Non lascio sola la sua famiglia. Mick? Umile ed educato”.
ROMA – In un’intervista al Corriere della Sera Jean Todt è ritornato a parlare delle condizioni di Michael Schumacher: “Lo vedo almeno due volte al mese. Non lo lascio solo. Lui, Corinna e la famiglia. Abbiamo fatto tante esperienze insieme e sicuramente la bellezza di ciò che abbiamo vissuto fa parte di noi e va avanti […]“. Un pensiero dell’ex team principal della Ferrari anche sul figlio Mick: “Le sue ambizioni al momento sono limitate da una macchina non competitiva, ma stiamo parlando di un ragazzo umile ed educato“.
Todt sulla Ferrari
Jean Todt ha parlato anche di Ferrari: “Una macchina competitiva potrebbe essere fondamentale per il nostro sport. I passi avanti sono stati importanti e Leclerc ha dimostrato di saper vincere […]. Non mi piace fare paragoni con il mio tempo in Ferrari. Io sono arrivato nel 1993 e la situazione era drammatica. La macchina si rompeva e dovevamo affittare la galleria del vento. Gli uffici di disegno erano vuoti. L’unica cosa buona era il cibo [….]“.
Il manager ha parlato anche delle decisioni prese: “Ne siamo usciti dopo quattro anni. Ma stiamo parlando di un’altra Formula 1. Ripeto, questo sport ha bisogno di una Ferrari forte […]“.
Todt su Hamilton
Jean Todt ha parlato anche di Hamilton: “Lewis è un campione e per questo lancia messaggi. A me va bene, almeno fino a quando non si parla di politica. Ci diamo da fare per avere campioni di tutte le nazionalità. Vogliamo arrivare anche ad una parità di genere, ma certi processi hanno bisogno di tempo […]. Lewis comunque è uno dei più forti e in questo momento sono diversi da quando Lee Evans faceva il pugno alle Olimpiadi. Se si fa un gesto, questo viene visto in un secondo sui social da tutto il mondo“.