Joe Biden e l’ultimo discorso finale di politica estera presso il dipartimento di Stato prima dell’insediamento di Donald Trump a leader Usa.
Lascia un’America più forte e con più alleati. Questo il senso dell’ultimo discorso di Joe Biden sulla politica estera presso il dipartimento di Stato prima dell’insediamento ufficiale a numero uno degli Stati Uniti da parte di Donald Trump. Il presidente uscente ha avuto modo di affrontare diverse tematiche nel corso della conferenza passando dall’argomento guerra in Ucraina, fino alla Cina e non solo.
Biden, il discorso sulla politica estera: “Usa più forti”
“Gli Stati Uniti stanno vincendo la competizione mondiale”, ha esordito Joe Biden nella conferenza stampa in occasione dell’ultimo discorso sulla politica estera prima della fine del suo mandato. E ancora: “In questi quattro anni abbiamo affrontato crisi, siamo stati messi alla prova. Siamo usciti da queste prove più forti, a mio avviso, di come ci siamo entrati. Rispetto a quattro anni fa, l’America è più forte, le nostre alleanze sono più forti, i nostri avversari e concorrenti sono più deboli”, ha tenuto a ribadire il presidente uscente in merito all’operato di questi anni in carica come leader degli States.
Cina e non solo
Tra i vari passaggi relativi alla politica estera, Biden ha sottolineato: “La Cina non ci ha sorpassato, nonostante le previsioni, e non sorpasserà mai l’economia degli Stati Uniti”, le sue parole con tanto di precisazione sull’aver voluto mantenere un dialogo equilibrato e aperto con il leader cinese Xi Jinping.
Un passaggio fondamentale anche sull’Afghanistan: “La guerra doveva finire, sarò il primo presidente in decenni a non lasciare la guerra in Afghanistan al suo successore”.
Importante anche l’argomento Medio Oriente sul quale il presidente uscente ha voluto sottolineare i successi della sua amministrazione: dall’indebolimento dell’Iran, alla caduta di Hezbollah e del regime di Bashar al Assad in Siria.
Per Biden anche la situazione a Gaza, con la guerra tra Israele e Hamas, è stata in qualche modo una scelta importante e da rivendicare con la tregua che sembra ad un passo: “Siamo sul punto di vedere finalmente realizzata una proposta che avevo presentato dettagliatamente diversi mesi fa”.
In questa ottica, il leader uscente degli Usa ha rimarcato ancora come l’amministrazione entrante erediterà degli Stati Uniti che si trovano in una “posizione fondamentalmente più forte” rispetto al primo mandato di Trump.
Il fallimento di Putin
Di fondamentale importanza nel discorso di Biden anche la questione Ucraina-Russia. In questo senso, il presidente Usa uscente ha sostenuto che la sua amministrazione abbia impedito a Putin di ottenere un reale successo nei suoi obiettivi di guerra.
Biden ha affermato con orgolgio come “quando Putin ha invaso l’Ucraina pensava di conquistare Kiev in pochi giorni. La verità è che dall’inizio di quella guerra, io sono l’unico che si è fermato nel centro di Kiev, non lui. Putin non l’ha mai fatto”.
Proseguendo nel suo discorso, il leader degli Stati Uniti d’America ha tenuto a dire che con il passare degli anni il leader russo non sia mai riuscito a cambiare la situazione in suo favore. “E ora, quasi tre anni dopo, Putin non è riuscito a raggiungere nessuno dei suoi obiettivi strategici. Fino ad ora non è riuscito a sottomettere l’Ucraina, non è riuscito a rompere l’unità della Nato e non è riuscito a fare grandi conquiste territoriali”.
Al netto di questo, il leader Usa ha spiegato che sia ancora necessario lavorare e rimanere in aiuto dell’Ucraina: “C’è ancora parecchio da fare. Non possiamo abbandonare ora l’Ucraina. Abbiamo radunato 50 nazioni a fianco dell’Ucraina, non solo in Europa, ma per la prima volta anche in Asia. I Paesi asiatici sanno che ciò che accade in Ucraina è importante anche per loro”.