Si tratta del primo corrispondente dai tempi della guerra fredda a essere detenuto in Russia, come dichiara Joe Biden.
A un mese dall’arresto del giornalista americano Evan Gershkovich, il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha detto che sta lavorando “come un dannato” per far rilasciare i giornalisti Usa detenuti all’estero. Salutando da lontano il reporter del Wall Street Journal, arrestato in Russia perché accusato di spionaggio, il presidente rinnova l’appello a Mosca per la sua immediata liberazione.
Le dichiarazioni di Biden
Come riferiscono i media americani, alla cena annuale dei corrispondenti della Casa Bianca di ieri sera il presidente Joe Biden ha dichiarato il proprio impegno per far liberare i giornalisti statunitensi detenuti all’estero.
Si fa riferimento in particolare a Evan Gershkovich, il giornalista 32enne del Wall Street Journal che il mese scorso è stato arrestato a Ekaterinburg, in Russia. Il presidente degli Stati Uniti ha spiegato che il reporter sarebbe il primo corrispondente dai tempi della guerra fredda a essere detenuto in Russia per spionaggio.
Gli Stati Uniti stanno cercando di “fare luce sull’oscurità” del Paese, e gli sforzi americani per riportarlo a casa non cesseranno. Biden si è rivolto ai genitori di Gershkovich presenti in sala – che hanno ricevuto la standing ovation degli oltre 2.000 partecipanti all’evento che indossavano una t-shirt con la scritta ‘Free Evan’.
Alla cerimonia era presente anche Brittney Griner, detenuta nei mesi scorsi in Russia con l’accusa di spaccio di droga e rilasciata in uno scambio di prigionieri con Mosca. C’era anche Debra Tice, il cui figlio Austin è scomparso nel 2012 mentre si trovava a un check point in Siria mentre lavorava per il Washington Post e la Cbs.