Joe Biden, la verità sulla salute: le azioni dello staff
Vai al contenuto

Direttore: Alessandro Plateroti

La verità shock sul “rallentamento” di Joe Biden: come è stato protetto

Joe Biden

Ha fatto tanto parlare nei mesi scorsi la salute e il “rallentamento” di Joe Biden. Ecco svelata la verità sul presidente USA.

La salute di Joe Biden torna ad essere argomento caldo per le cronache statunitensi e non solo. Nei mesi scorsi si è tanto discusso delle condizioni del presidente USA che aveva poi rinunciato alla propria candidatura “in favore” di Kamala Harris nel tentativo di sfidare Donald Trump alle elezioni presidenziali. Ora, sono spuntati nuovi retroscena che riguardano proprio quel periodo e il famoso “rallentamento” subito da Biden.

Bonus Natale 2024:
a chi spetta e cosa c'è da sapere

Joe Biden
Joe Biden

Il “rallentamento” di Joe Biden: cosa è successo

Cosa è accaduto davvero a Joe Biden negli ultimi tempi? Sono state tante le voci riguardo le condizioni di salute del presidente degli Stati Uniti. Indiscrezioni che, naturalmente, si sono intensificate durante la campagna elettorale per le presidenziali che lo hanno visto, poi, cedere il passo a Kamala Harris nella lotta a Donald Trump.

A fare chiarezza sulla situazione ci ha pensato il Wall Street Journal, descrivendo un presidente alle prese con “giornate buone e giornate”, durante le quali molti incontri venivano addiruttura cancellati.

A quanto pare, lo staff di Biden ha protetto il presidente fin dai primi mesi del suo mandato notando come il suo programma giornaliero andava adattato alla sua età avanzata.

Le azioni di protezione dello staff

Da quanto si apprende dal WSJ, sulla base di interviste con 50 fonti, il quotidiano racconta le “strategie” per proteggere Biden che “hanno funzionato fino a giugno, quando il presidente è salito sul palco per il dibattito con Trump”.

Va detto, però, che già da tempo i segnali di un “rallentamento” di Biden erano parsi piuttosto evidenti a chi gli stava intorno, tanto che alcuni dei suoi consiglieri avevano inviato una direttiva ai politici più potenti in Congresso e agli alleati che volevano incontrare faccia a faccia il presidente spiegando che qualsiasi confronto sarebbe dovuto essere breve e concentrato su un unico tema.

Non solo. Dalle informazioni trapelate, tali incontri dovevano tenersi in tarda mattinata perché prima per il presidente non era un buon momento. Se nei primi due anni, la situazione era sembrata abbastanza sotto controllo, il proseguimento non è stato altrettanto positivo con le note gaffe e le situazioni delicate che nei mesi lo hanno visto protagonista anche al netto del grande lavoro portato avanti dal suo staff in gran segreto.

Riproduzione riservata © 2024 - NM

ultimo aggiornamento: 20 Dicembre 2024 10:05

Sfogo senza precedenti di Renzi: “Giorgia Meloni si deve vergognare”

nl pixel