Jon Jones conferma il ritiro dalla UFC dopo la notizia di Dana White. Tom Aspinall promosso campione. Il saluto di “Bones”.
Il ritiro ufficiale di Jon Jones segna la conclusione di una delle carriere più iconiche nella storia della UFC. Una notizia che ha scosso il mondo degli sport da combattimento e che pone un punto fermo dopo quasi vent’anni sotto i riflettori. Ma cosa ha portato “Bones” a questa decisione? E quali saranno le conseguenze per la UFC e per la divisione dei pesi massimi?

Il contesto del pensionamento
Questa notizia arriva poche ore dopo la UFC Fight Night, quando Dana White ha condiviso con il mondo la telefonata ricevuta da Jones. Il fighter ha comunicato la sua decisione definitiva: dire addio all’ottagono. Da qui la promozione di Tom Aspinall a nuovo campione dei pesi massimi, aprendo una nuova pagina nella storia della divisione.
Jon ha dominato per anni nella categoria dei pesi mediomassimi, detenendo il titolo dal 2011 al 2020 e imponendosi come uno dei più temuti e tecnici fighter del panorama UFC. Ma l’evoluzione verso i massimi ha dimostrato la sua ambizione: il sogno di lasciare un segno anche in un’altra classe di peso. Allo stato attuale, si ritira come regnante dei massimi.
Le parole di Jon in un post su X
Il post condiviso su X (ex Twitter) nella scorsa notte aggiunge un tocco personale a questa svolta. Con estrema sincerità, Jon Jones ha raccontato il percorso che l’ha portato fin qui:
“Oggi annuncio ufficialmente il mio ritiro dalla UFC. Ho preso questa decisione dopo una lunga riflessione, e colgo l’occasione per esprimere la mia profonda gratitudine per questo viaggio.”
Con queste parole, Jones ha ripercorso i suoi traguardi, tra cui:
- diventare il più giovane campione UFC della storia;
- difendere con successo il titolo contro avversari di altissimo livello;
- vivere emozionanti sfide e condividere momenti memorabili con i fan.
Ha sottolineato come ogni incontro, vittoria o sconfitta, gli abbia insegnato qualcosa di prezioso: non solo nel ring, ma anche nella crescita personale.
In chiusura, l’All‑American ringrazia Dana White, Hunter Campbell, Lorenzo Fertitta, la UFC, la sua famiglia, i coach e ogni persona che ha fatto parte del suo percorso. Non c’è rimpianto, ma la consapevolezza di aver vissuto “un lungo viaggio” che, seppure chiuso come fighter, proseguirà sotto altri ruoli.
Questo annuncio rappresenta una pietra miliare per le MMA: se da un lato si sancisce la fine dell’era Jon Jones, dall’altro si spalancano le porte per nuove sfide e opportunità. Che si tratti di allenare, commentare o investire nella crescita del movimento, il futuro di “Bones” rimarrà legato a doppio filo al mondo che ha contribuito a plasmare.
Ogni lettore, fan o addetto ai lavori, potrà ora volgere lo sguardo verso i prossimi capitoli: i combattimenti di Tom Aspinall, la dirigenza UFC e il retaggio di un campione che ha cambiato per sempre il volto di questo sport.
Jon Jones' career was one for the ages:
— ESPN MMA (@espnmma) June 21, 2025
🏆 16 wins in UFC title fights
🏆 Youngest UFC champion of all time (23)
🏆 20 fight unbeaten streak
🏆 Two-division UFC champion
🏆 22 career wins in UFC, T-5th most all-time
🏆 Never been knocked down in his MMA career pic.twitter.com/Go80bOfncT