Jova Beach Party, Jovanotti: “Nessuno lavora in nero” 

Jova Beach Party, Jovanotti: “Nessuno lavora in nero” 

La Trident ha spiegato che i 17 lavoratori segnalati sono a norma e lavorano ancora nel cantiere del Jova Beach Party.

“Qui nessuno lavora in nero. Il green washing? Dopo di noi le spiagge sono anche meglio”. Sono queste le parole di Jovanotti, in seguito all’ispezione è avvenuta nel cantiere del palco e dell’area del Jova Beach Party, al Lido di Fermo. Dopo i controlli, quattro aziende sono inizialmente state sospese. Il rapper italiano ha spiegato che tutti i lavoratori segnati sono poi risultati a norma.  

Il cantante continua: “Non mettiamo in pericolo nessun ecosistema”, scagiandosi poi contro gli “econazisti”. L’Ispettorato del Lavoro ha condotto dei controlli a tappeto al Jova Beach Party. Dai controlli è emerso che su 55 lavoratori, 17 erano in nero in 4 ditte. Sospese quattro aziende, mentre ad altre tre è stata contestata la somministrazione illecita di manodopera.   

In seguito ai controlli, scovate altre tre ditte operanti nel settore dell’allestimento delle luci. La loro accusa è quella di somministrazione illecita di manodopera. Per quanto riguarda invece la tappa di Fermo del Jova Beach Party, l’agenzia Trident ha assicurato in una nota che non ci sarebbero lavoratori in nero.  

Jovanotti smentisce le accuse di lavoro in nero

Si tratta della squadra che organizza il tour di Jovanotti. Hanno smentito “categoricamente la presenza di 17 lavoratori in nero nel cantiere del Jova Beach Party di Fermo”. L’azienda continua spiegando che “nel corso delle abituali ispezioni in data di ieri sono state notificate delle inadempienze formali a tre aziende. Le suddette formalizzando in data odierna i dati mancanti, hanno ricevuto oggi la notifica di revoca del provvedimento di sospensione e oggi le aziende e i 17 lavoratori hanno pertanto proseguito la loro attività, attualmente ancora in corso”. 

Jovanotti continua: “Ieri sera, quando è uscita la notizia dell’ispezione nel nostro cantiere secondo cui erano stati trovati lavoratori non in regola, mi sono preoccupato. Non mi sono allarmato, perché lavoro con la Trident e Salvadori dal 1988, e da allora abbiamo fatto tournée grandi e piccole, discoteche, locali, bar, stadi e non abbiamo mai avuto una contestazione sul piano della legge del lavoro”.