Juventus, McKennie: "È veramente come giocare a scacchi in Italia"
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Juventus, McKennie: “È veramente come giocare a scacchi in Italia”

Juventus

Il centrocampista della Juventus parla della sua avventura in Italia a tutto tondo, McKennie rivela “Abbiamo aspettative alte”.

Weston McKennie, giovane centrocampista della Juventus e della nazionale USA, si rivela nel corso della trasmissione “1vs1” su DAZN. Ecco alcuni estratti.

“Abbiamo aspettative alte, alla Juventus lo sanno tutti. Ovviamente vogliamo arrivare lontano in tutte le competizioni, vogliamo vincerle tutte. Però al momento è meglio fare un passo alla volta e ragionare di partita in partita. Se iniziassimo a pensare, magari, alla finale di Champions League o a quella di Coppa Italia, perderemmo concentrazione sul campionato e su tutte le partite da giocare prima. Stiamo cercando di adattarci, di trovare il nostro ritmo e di avere un gioco fluido. Ripeto: tutto step by step”.

“Ora come ora sì, qui sono felice. Una delle cose che sogni è giocare in un grandissimo club con una storia importante, con tanti tifosi, l’atmosfera. Ma il calcio è uno sport talmente imprevedibile, hai i tuoi alti e bassi. Ho imparato in tanti modi diversi che il calcio è un grande business e se non riesci a fare il tuo in un club come la Juventus, rimpiazzarti è tanto facile quanto prenderti. Ora sono felice, sto facendo bene e spero di continuare, ma non si sa mai cosa ha in serbo il futuro”.

Juventus McKennie
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La famiglia e le passioni di McKennie

Sulla sua passione per Harry Potter del centrocampista della Juventus: “La passione per Harry Potter è nata in Germania. Mia mamma mi disse che la nonna mi aveva comprato tutta la collezione dei libri di Harry Potter. Io ero molto felice, mi piacevano un sacco i disegni sulle copertine ed è assurdo perché è per questo che me ne sono innamorato.”

Parla anche della madre: “Sì, sicuro, ancora oggi. Le dico sempre “Mamma tu non sai niente di calcio!” e lei mi risponde “Sono stata in giro per i campi tanto quanto te!”. Ancora mi manda i messaggi prima e dopo le partite… “Oggi sembri un po’ pesante, devi essere più veloce, difendere meglio” oppure “Hai giocato bene, bel gol, mi hai stupito”.

Le differenze tra Germania e Italia

Così rivela il centrocampista della Juventus: “Qui in Italia una delle cose che è stata più utile per me è l’aspetto tattico. È veramente come giocare a scacchi: prima sei in una certa posizione, poi quando palla è in un punto del campo devi essere dall’altra parte… All’inizio faticavo nella fase difensiva, perché in Germania potevo tirare fuori la mia energia liberamente, potevo correre e occupare lo spazio che volevo. Qui è più preciso: “Wes, ora stai qui, vai lì, ma poi torni indietro. Copri questo spazio e poi rientri…”. A livello offensivo posso fare le mie corse, i miei inserimenti, perché sono una persona che ha tanta energia.

Dopo l’amichevole contro il Cesena, Allegri ha detto “McKennie può segnare 10 gol in Serie A”. Ne mancano 7, ce la farai? Penso di sì. Lo spero. Sarebbe un buon traguardo per me e per la squadra”.

Le differenze tra Pirlo e Allegri: “Pirlo e Allegri sono entrambi belle persone. Credo che la differenza più grande sia l’esperienza: Allegri allena da non so quanti anni, ha già lavorato alla Juventus e conosceva già alcuni giocatori, sa come funziona; Pirlo ha finito da poco la carriera da calciatore ed è passato direttamente ad allenare una squadra come la Juventus, dove c’è tanta pressione e molte aspettative.”

Pirlo sa gestire perfettamente la pressione, lo ha fatto per tutta la sua carriera, ma credo sia un po’ diverso quando non puoi fare niente concretamente da bordocampo. A volte, mentre stavamo giocando, dopo che qualcuno aveva fatto un passaggio, lo guardavo nell’area tecnica e capivo cosa stesse pensando “Io avrei fatto un altro passaggio, io avrei fatto meglio, ma perché non hai calciato così?”. In ogni caso, per me la differenza più importante tra i due è l’esperienza”.

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ultimo aggiornamento: 8 Febbraio 2022 17:38

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