Come la Juventus Next Gen ha trasformato una stagione molto difficile nel loro miglior piazzamento di sempre.
La sorprendente risalita della Juventus Next Gen ha segnato un momento storico per il club, concludendo la stagione regolare al settimo posto, il migliore finora, nonostante un inizio difficile nelle zone a rischio retrocessione. Questo risultato notevole arriva nel loro primo anno nel Girone B, riconosciuto per la sua competitività elevata rispetto al Girone A, complicato ulteriormente dalle lunghe trasferte affrontate dalla squadra.
Gli architetti della rimonta
Uno dei fattori chiave della trasformazione della Juventus Next Gen è stato il ritorno di Sekulov, che ha riacceso lo spirito della squadra con la sua esperienza dopo un periodo meno fruttuoso in Serie B con la Cremonese. Inoltre, l’interazione con la prima squadra ha giocato un ruolo cruciale; personaggi come Nonge Boende e il nuovo arrivato Guerra, autore di 15 gol, hanno contribuito significativamente alla dinamica positiva del gruppo. Una menzione d’onore, la merita senza dubbio Savona, titolare fisso insieme al portiere Daffara, autentiche colonne portanti della Next Gen.
Emergenza dei giovani talenti
L’apporto dei giovani emergenti è stato fondamentale per il miglioramento continuo della squadra. Luis Hasa, centrocampista di spicco, ha mostrato il suo valore dopo essere stato nominato miglior giocatore agli Europei Under 19 dello scorso anno, dimostrando grandi abilità tecniche nonostante la necessità di rafforzare il suo fisico per competizioni di livello superiore.
Tra gli esterni, Livano Comenencia, Jakob Rouhi e Riccardo Turicchia hanno dimostrato il loro valore, con Turicchia che si è distinto per la sua versatilità, essendo arrivato alla finale dell’ultimo Mondiale Under 20 con l’Italia. Anche in attacco, giovani come Leonardo Cerri e Lorenzo Anghelé stanno lasciando il segno, con quest’ultimo che si sta già facendo notare tra i professionisti.
La stagione di Juventus Next Gen è stata una cornice perfetta per i progressi di questi giovani promettenti, pronti a passare al livello successivo e a rafforzare la prima squadra, seguendo le orme di illustri predecessori del vivaio bianconero. Questa strategia di sviluppo dei talenti non solo ha portato soddisfazione immediata ma sta anche gettando le basi per un futuro brillante e sostenibile.
