La Juventus è alla ricerca di una cura che possa mettere fine alla sua pareggite cronica: ecco il rimedio dei bianconeri.
La Juventus si trova nuovamente a fare i conti con un inizio difficile in Champions League, avendo mancato il successo nelle prime quattro partite stagionali per la terza volta nella sua storia. Gli anni precedenti in cui ciò è accaduto sono stati il 2013/14 e il 1998/99. L’ultimo pareggio, ottenuto all’Allianz Stadium contro lo Sporting CP con un 1-1, non aiuta a migliorare lo scenario per i tifosi bianconeri, che si aspettavano di più dalla squadra.

La “pareggite” di Spalletti e il record della Juventus
Nonostante l’esordio positivo con una vittoria contro la Cremonese in campionato, Luciano Spalletti, il nuovo allenatore della Juventus, sembra dover affrontare la stessa difficoltà che ha colpito la squadra nella stagione precedente: la “pareggite”. La Juventus è diventata la formazione con più pareggi tra tutte le competizioni nei cinque maggiori campionati europei, con un totale di 26 pareggi. Questo dato non solo mette in luce un problema di continuità nei risultati, ma coinvolge anche Spalletti a livello personale. Per la prima volta nella sua carriera, il tecnico ha iniziato con un pareggio il suo debutto in Champions League con un nuovo club, dopo i successi con Roma, Inter e Napoli, e una sconfitta con lo Zenit San Pietroburgo.
Le note positive e il ruolo centrale di Dusan Vlahovic
Nonostante le difficoltà, ci sono aspetti positivi da considerare, soprattutto quando si parla delle prestazioni individuali. Tra tutti, Dusan Vlahovic si distingue come una costante nella Juventus. L’attaccante serbo continua a essere un punto di riferimento fondamentale per l’attacco bianconero e si conferma uno dei giocatori più decisivi sotto la guida di Spalletti. Il futuro del giovane talento è un tema di grande interesse, poiché il club dovrà presto fare i conti con il suo destino, valutando eventuali offerte e il suo ruolo nella squadra. Vlahovic ha dimostrato di essere un elemento su cui costruire, anche in un momento in cui i risultati non sono all’altezza delle aspettative.