A due mesi dal caso plusvalenze, la Juventus arriva in Corte d’Appello federale ma la richiesta è pesantissima.
L’udienza in Corte d’Appello federale della Procura del Ficg, sui falsi in bilancio della Juventus, termina con una richiesta super pesante per l’azienda. Ad ottobre la squadra era stata accusata di aver gonfiato i valori dei conti aziendali per ben due anni. Dopo le prime indagini della Procura di Torino, finiscono sotto accusa Andrea Agnelli, l’ex direttore generale Fabio Pratici e l’avvocato Cesare Gabasio.
La Juventus è accusata di aver falsato i bilanci per oltre due anni gonfiando le plusvalenze dell’azienda, nascondendo in questo modo debiti di centinaia di milioni di euro e aumentando i valori di acquisti e cessioni dei calciatori. I pm della Procura di Torino avevano accusato Andrea Agnelli, il vice presidente Pavel Nedved, l’ad e l’ex ds, ma il gip ha rigettato la richiesta di arresti domiciliari.
Il processo
Nei tre bilanci annuali sotto accusa (2018, 2019, 2020) la Procura ha individuato 216 milioni di perdite non dichiarate. La Procura di Torino indaga su Andrea Agnelli presidente della Juventus, l’ex direttore generale Fabio Pratici e l’avvocato Cesare Gabasio. Si ipotizzava anche che le notizie sulla salute aziendale fossero state falsate.
Oggi c’è stata l’udienza davanti alla Corte d’Appello federale per la Juventus, in cui la richiesta della procura della FIGC è stata molto pesante: viene richiesta infatti una sanzione di 9 punti penalizzazione da scontare nel campionato in corso. Adesso entrano in campo le difese, con la Corte che deciderà poi se ammettere la revocazione e dunque la riapertura del processo sportivo, o chiudere una volta per tutte questo capitolo.