Juventus-Verona: svelata la moviola, la verità sul gol
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Direttore: Alessandro Plateroti

Juventus-Verona: svelata la moviola, la verità sul gol di Suslov

Arbitro

Graziano Cesari analizza gli episodi chiave di Juventus-Verona: il gol annullato a Suslov e le regole sui falli di mano.

Durante Juventus-Verona, il gol annullato a Suslov ha sollevato polemiche tra tifosi e addetti ai lavori. L’episodio ha visto il direttore di gara Marchetti annullare la rete dopo il check del VAR, dove erano presenti Pezzuto e Fabbri. Ma cosa ha portato a questa decisione?

Michele Di Gregorio
Michele Di Gregorio

Il motivo dell’annullamento del gol di Suslov

A far discutere è stata la posizione di Faraoni, considerata attiva al momento del tiro dello slovacco. Il pallone, deviato dal portiere Di Gregorio, non ha interrotto l’azione precedente secondo l’interpretazione arbitrale. A fare chiarezza è intervenuto Graziano Cesari, ex arbitro e ora moviolista per Mediaset, che ha spiegato perché la decisione è corretta.

Cesari ha chiarito un concetto fondamentale: per determinare se c’è una nuova azione, il portiere deve effettuare una giocata, non una semplice deviazione. Nel caso specifico, Di Gregorio ha solo smanacciato il pallone, senza mai prenderne il pieno possesso.

Secondo Cesari, “quella del portiere non è stata una giocata. La sua è stata una deviazione, per dar via a una nuova azione è necessario, ad esempio, che la prenda con le mani e poi gli cada. In sostanza, non c’è stata alcuna fase di possesso da parte della Juventus”.

Di conseguenza, la posizione di Faraoni al momento del tiro di Suslov ha influito sull’azione, rendendo corretto l’annullamento della rete. Una decisione che, nonostante le proteste, trova riscontro nelle attuali normative arbitrali.

Falli di mano: i tre casi da rigore

L’episodio più discusso oltre al gol annullato è stato il tocco di mano di Ghilardi su tiro di Locatelli al minuto 85. Il pallone ha colpito il difensore tra braccio e petto, ma né l’arbitro né il VAR hanno ravvisato un’infrazione.

Cesari ha ribadito che il regolamento sui falli di mano è chiaro e ha spiegato: “L’episodio è molto dubbio, gli arbitri l’hanno interpretata in quel modo. Il regolamento parla chiaro: si assegna un rigore se il braccio è alto sopra la spalla, se aumenta il volume o se un calciatore, in scivolata, intervenendo aumenta anche qui il volume. Sono questi i tre casi. Non vedo confusione nel regolamento che però va applicato senza fare confusione”.

Nel caso di Ghilardi, l’arbitro ha ritenuto che il braccio fosse in una posizione congrua con il movimento, evitando così la concessione del rigore. Cesari ha sottolineato che il regolamento va applicato senza interpretazioni soggettive che generino confusione.

Questa analisi dettagliata aiuta a comprendere meglio le decisioni arbitrali, dimostrando che, al di là delle polemiche, le regole sono state rispettate.

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ultimo aggiornamento: 4 Marzo 2025 17:44

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