Da Kalinic a Cutrone, il sistema di gioco penalizza le punte

Scarsi rifornimenti, pochi cross invitanti: i centravanti del Milan fanno una gran fatica. A farne le spese, stavolta, è stato Cutrone.

E se non fosse tutta colpa di Nikola Kalinic? Il dubbio è lecito dopo aver assistito alla prestazione di Patrick Cutrone a Firenze. Il giovane bomber rossonero, come sempre, ha lottato come un leone, ma non ha mai calciato in porta. O meglio, i compagni non lo hanno messo in condizione di farlo. Zero assist ricevuti, nessuna palla giocabile, di cross al bacio e rifornimenti dagli esterni neanche l’ombra. Vita dura per i centravanti: in questo Milan, con questo gioco, faticherebbe chiunque.

Serie A, 20esima giornata: Milan-Crotone sabato 6 gennaio alle ore 15

Perché giocare sempre e solo spalle alla porta, spesso lontani dall’area di rigore avversaria, è frustrante oltreché complicato. Rispetto al collega Kalinic, talvolta eccessivamente macchinoso, Cutrone è più guizzante, ma è giusto un dettaglio. Se non arrivano i palloni giusti, infatti, una prima punta non può far altro che accontentarsi della sufficienza in pagella. Il lavoro sporco è importante, ma non è il massimo della vita. Quello del Milan, dunque, è più un problema di meccanismi che di singoli (contro la Fiorentina, il primo tiro in porta dei rossoneri è arrivato al 51esimo). Per uscire definitivamente dalla crisi bisognerà giocoforza crescere anche sotto questo aspetto.

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