Kaja Kallas annuncia un possibile accordo entro domani sul 18° pacchetto di sanzioni UE alla Russia. Focus sul tetto al prezzo del petrolio.
Nel pieno del Consiglio Esteri dell’Unione Europea, l’alto rappresentante Kaja Kallas ha lanciato un messaggio chiaro sull’imminente approvazione del 18° pacchetto di sanzioni alla Russia. “Vogliamo un accordo politico sul 18esimo pacchetto sanzioni alla Russia, siamo molto vicini, spero che avvenga oggi, oggi o al massimo domani, c’è ancora un po’ di lavoro da fare”, ha dichiarato Kallas. Parole che confermano la volontà politica dell’Ue di proseguire con decisione la pressione economica su Mosca.

Il tetto al prezzo del petrolio russo: un’opzione ancora in gioco
Tra le misure chiave del nuovo pacchetto, resta centrale il tema del tetto al prezzo del petrolio russo. Secondo Kallas, “l’opzione del tetto al prezzo del petrolio russa è viva, la stiamo discutendo, anche se gli Usa non ne faranno parte”. L’obiettivo è chiaro: colpire le entrate energetiche della Russia, mantenendo allo stesso tempo l’unità dell’Ue anche in assenza di un’adesione da parte degli Stati Uniti.
Pressione congiunta Usa-Ue e focus su Gaza
Non solo Europa: Kallas ha evidenziato anche l’importanza dell’allineamento con Washington. “Positivi i segnali che gli Usa hanno realizzato che Mosca non vuole la pace e serve dunque metterle pressione. Spero che vadano avanti con le loro sanzioni o dazi”. Un approccio condiviso che mira a rafforzare l’impatto delle misure adottate, in un momento cruciale per gli equilibri internazionali.
Parlando invece della crisi umanitaria in Medio Oriente, Kallas ha definito “davvero cattiva, catastrofica” la situazione a Gaza. In riferimento all’attuazione dell’accordo tra Ue e Israele sugli aiuti, ha aggiunto: “sino a che la non vedremo migliorare non sarà abbastanza”. Ha tuttavia riconosciuto alcuni sviluppi positivi: “tra cui l’ingresso a Gaza di più camion, la riparazione delle linee elettriche, la distribuzione dell’acqua”.
Sulle eventuali sanzioni contro Israele, Kallas ha precisato: “Non posso prevedere come sarà la discussione tra i ministri ma l’altra volta l’obiettivo era quello di migliorare la situazione per la popolazione a Gaza”. Come riportato da ansa.it
L’Unione Europea si avvicina così a un nuovo snodo strategico, tra la pressione su Mosca e il delicato equilibrio diplomatico in Medio Oriente.