Kata, colpo di scena: l’esito della super perizia. A chi appartiene il DNA

Kata, colpo di scena: l’esito della super perizia. A chi appartiene il DNA

Arriva l’esito della super perizia su peluche, secchio e mocio ritrovati all’ex hotel Astor e che riguarda la scomparsa della piccola Kata.

Ci sono delle novità sul caso della scomparsa della piccola Kata, la bimba di 5 anni sparita lo scorso 10 giugno 2023 dall’ex hotel Astor di Firenze e per la quale ancora oggi si indaga per capire che fine possa aver fatto. Nelle ultime ore è arrivato l’esito della super perizia effettuata su alcuni oggetti rinvenuti nella struttura quali un peluche, un secchio e un mocio sui quali era presente del DNA.

Kata, l’esito della super perizia

Come affermato da La Nazione, sono arrivati gli esiti delle indagini di laboratorio riportate nella relazione tecnica dal genetista Ugo Ricci, incaricato a fine luglio dalla procura di Firenze per esaminare i tre oggetti – peluche, secchio e mocio – e comparare il materiale rinvenuto con il DNA dei genitori, degli zii e della stessa Kata, scomparsa il 10 giugno 2023.

Da quanto si apprende, non è stato rinvenuta alcuna traccia della bimba e neppure dei genitori o degli zii sui reperti analizzati. Il genetista Ricci nella relazione sui test effettuati ha spiegato che “i profili genetici determinati dai campioni effettuati hanno evidenziato misture complesse riconducibili a più soggetti donatori”.

Ciò che è stato rinvenuto sarebbe “sostanza biologica umana”, verosimilmente di origine “epiteliale”. La Nazione ha sottolineato che si tratto di un risultato inaspettato, almeno in parte.

L’assenza di tracce biologiche di Kata e dei parenti, di fatto, farebbe crollare l’impianto investigativo principale. Allo stesso tempo, il ritrovamento di molteplici campioni di DNA di altre perone dà modo ai titolari dell’inchiesta, di “stabilire un eventuale ulteriore quesito investigativo”.

In questo senso sarà necessario ricorrere ad altri esami per stabilire a chi appartiene quel DNA appunto.

Ricci ha inoltre spiegato nella sua relazione di 168 pagine di aver esaminato il materiale scuro che era presente sul fondo del secchio rosso, rinvenuto insieme al mocio e al peluche nella stanza 205 dell’Astor. L’esperto ha messo in evidenza che i campioni siano risultati negativi in quanto, forse, “è stato utilizzato un tensioattivo contenete candeggina” che potrebbe aver degradato del tutto il DNA. Sul mocio erano presenti cellule umane che non hanno prodotto alcun “match”.

Le piste sulla scomparsa

Al netto della necessità di nuovi esami, le piste seguite dalle forze dell’ordine restano quattro: il traffico di droga, il racket delle stanze, lo scambio di persona e gli abusi a sfondo sessuale. Al momento, come riferisce sempre La Nazione, l’unica certezza degli inquirenti è che Kata sia stata portata via dall’Astor da via Monteverdi, ovvero l’unica via di uscita non inquadrata da una telecamera con una manovra organizzata.

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