Scomparsa Kata, la madre continua a difendere il fratello: “Mi fido”

Scomparsa Kata, la madre continua a difendere il fratello: “Mi fido”

La mamma di Kata crede ancora all’innocenza di suo fratello Abel, tuonando in diretta: “Non troveranno nulla”.

Katherine Alvarez, parlando a Mattino Cinque News sulla scomparsa di sua figlia Kata, ribadisce che nel tragico caso la sua famiglia non c’entra nulla. E lo fa difendendo suo fratello Abel, inserito nel registro degli indagati insieme ad altri parenti della bambina.

La madre di Kata: “Nessuno ha trovato nulla”

Difendendo la propria famiglia dalle recenti accuse sulla scomparsa di Kata, la bambina peruviana sparita dall’ex hotel Astor quel 10 giugno, poche settimane fa Katherine Alvarez era intervenuta per difendere lo zio della piccola.

Adesso la madre della bambina torna a parlare a Canale 5 dichiarando: “Tutti credevano in un mio coinvolgimento e di mio fratello nella vicenda, ma fino a oggi nessuno ha trovato nulla. E non troveranno nulla contro di noi perché non c’entriamo nulla”.

L’attenzione sul litigio in hotel

Tuttavia, Katherine Alvarez non esclude nulla, ricordando infatti un litigio avvenuto con un’altra famiglia, proprio nell’ex hotel Astor. “Non dobbiamo dimenticare il litigio avvenuto con la famiglia dell’ultimo piano, di loro non si parla abbastanza e non so perché. Ormai non mi fido di nessuno e non posso escludere nulla. Ma so chi è mio fratello e mi fido di lui, afferma la donna. 

Secondo la madre di Kataleya, c’è qualcuno che ha visto e che sa qualcosa sulla scomparsa della sua bambina. “Chi sa parli, non è tardi ancora, c’è tempo per dire la verità”, conclude la donna.

Gli indagati per la scomparsa di Kata

Abel, lo zio di Kata, è al momento in carcere con l’accusa di tentato omicidio e di rapimento della minore. Insieme a lui, sono al momento indagati anche lo zio paterno della bambina, Marlon Edgar Chicclo, e altre cinque ex occupanti dell’ex hotel Astor. 

Tra questi ci sono due uomini e una donna, immortalati dalle telecamere mentre uscivano dallo stabile con un borsone e due trolley. Si ipotizza che in uno di bagagli la bambina è stata rapita e portata via: nonostante ciò non sono state trovate alcune tracce su di essi.

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