Gli avvocati dei genitori della bambina scomparsa hanno smentito le notizie di una telefonata shock del nonno, circolate negli ultimi giorni.
Durante il giorno di Ferragosto, mentre la maggior parte degli italiani si stava godendo delle ore di festa, gli sforzi della stampa nazionale e delle forze dell’ordine coinvolte continuavano ad essere diretti al caso Kata, la bambina scomparsa dall’ex hotel Astor di Firenze. Il 15 agosto, infatti, venivano fatte rivelazioni shock sulla situazione, con alcune voci che raccontavano di una telefonata fra il nonno della piccola ed i genitori in cui l’anziano confermava che Kata si trovava in Perù.
Dopo due giorni di speculazione, la risposta della famiglia della bambina scomparsa è arrivata tramite la voce degli avvocati. A commentare la situazione sono stati i legali Sharon Matteo e Filippo Zanasi che hanno definito le ultime notizie come “difformi dalla realtà“. “Non esiste alcuna telefonata tra i genitori di Kataleya e il nonno relativa ai fatti accaduti a giugno“, hanno aggiunto.
Si chiude la pista Perù?
“Il nonno della bimba – hanno dichiarato gli avvocati – non ha mai pronunciato ai nostri assistiti le frasi riprese da alcuni quotidiani“. Matteo e Zanasi, quindi, hanno negato che la piccola sia in Perù e che il nonno abbia detto “ci penso io“, come era invece stato riportato negli ultimi giorni.
“Le ricerche di Kata – concludono i legali – non si sono fermate neppure nei giorni di festa. Vogliamo che la piccola ritorni sana e salva tra le braccia dei genitori, questo è il nostro scopo. Sono trascorsi due mesi dalla scomparsa, ma non vogliamo credere a una fine tragica“.