“Lei non c’entra”, la verità sul caso Kata: parla la madre

“Lei non c’entra”, la verità sul caso Kata: parla la madre

Ad un anno dalla scomparsa della piccola Kata, una fiaccolata per lei nella speranza di scoprire la verità. L’appello della madre.

Che fine ha fatto Kata? È passato un anno esatto dalla scomparsa a Firenze della piccola bambina di 5 anni di origine peruviana che viveva con la sua mamma e il fratellino nell’ex hotel Astor. Al netto delle indagini che ancora vanno avanti, nessuno sa niente o ha visto niente. Ecco perché, in queste ore, in vista di una fiaccolata di speranza, sua madre ha lanciato l’ennesimo appello con parole destinate a far discutere.

Katherine Alvarez mamma Kata Pomeriggio Cinque

Kata, l’appello della madre

Come riportato da Fanpage, ad un anno esatto dalla sparizione misteriosa della piccola Kata, sua madre, Katherine Alvarez Vasquez, ha voluto lanciare un appello utilizzando parole di speranza ma che, allo stesso tempo, hanno fatto pensare ad un destinatario preciso: “Non ci sono novità dalla Procura ma vivo sempre con la speranza di trovarla e che qualcuno parli. Continuerò a cercare mia figlia, tutto quello che posso fare lo farò”.

E ancora: “Chiedo alle persone che finora non hanno parlato di parlare, chiedo di dire la verità. Pensate che mia figlia è una bambina piccola, innocente, lei non c’entra niente. Io voglio solo riabbracciarla, non mi interessare sapere chi è stato, il motivo, non voglio sapere niente, voglio solo abbracciare mia figlia”.

La fiaccolata ad un anno dalla scomparsa

Nella giornata odierna, 10 giugno 2024, ad un anno esatto dalla sparizione della bambina, l’associazione Penelope Toscana ha voluto organizzare un evento. Per il primo anniversario dalla scomparsa di Kata, ecco l’appuntamento alle 18 in piazza Dalla Piccola: “Non possiamo dimenticare ciò che è successo a questa bambina. La verità è sempre una sola ma deve ancora essere svelata. Nessun disdegno su questa storia ma impegno di tutta la società civile. Saremo lì per Kata, sempre, ovunque e comunque”.

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