Indagine su Kata, procura di Firenze esamina tutte le telecamere della città

Indagine su Kata, procura di Firenze esamina tutte le telecamere della città

Potrebbero essere acquisite le immagini di circa 1.500 telecamere dei giorni 10 e 11 giugno.

La procura di Firenze sta adottando un approccio diretto per cercare Kata, la bambina di 5 anni che è scomparsa nella città il 10 giugno. Dopo una lunga riunione tra magistrati e investigatori, è stato deciso di acquisire le immagini di tutte telecamere presenti in città per cercare di trovare la bambina. I video verranno attentamente esaminati in modo massiccio e si stima che saranno recuperati da circa 1.500 telecamere che riprendono le strade del capoluogo toscano.

La ricostruzione degli spostamenti di Kata

Per portare a termine questa operazione, è previsto un grande impiego di personale dei Carabinieri. Durante il vertice in Procura, sono stati evidenziati vari aspetti riguardanti gli orari della scomparsa della bambina. Gli investigatori stanno allargando il periodo di tempo, che va dall’ultimo momento in cui Kata è stata vista, al ritorno della madre e alle ricerche dei familiari nell’hotel.

Il punto di partenza per le indagini rimangono le immagini della telecamera fissa che riprende via Boccherini, dove Kata è stata vista per l’ultima volta alle 15.01. Lei era in strada, allontanata dai ragazzi più grandi, poi è rientrata nell’hotel da sola, due adulti sono usciti e il cancellino è rimasto aperto.

Il secondo video

Un altro video è stato pubblicato su Il Tirreno e analizzato nel programma “Chi l’ha visto?“. Nelle immagini si vedono litigi, scontri e l’assalto ad una stanza dell’Hotel Astor, avvenuti, secondo le informazioni, nella serata del 27 maggio. Questo evento si è svolto il giorno precedente all’aggressione dell’ecuadoregno che ha preferito saltare dal terzo piano dell’hotel piuttosto che essere catturato dalla gang che gestiva il racket.

Il video, registrato da un telefono, mostra scene drammatiche e intense tensioni tra gli abusanti. Ci sono diverse sequenze. Si sentono persone urlare nel cortile e, in una di esse, compare l’uso di coltelli durante l’assalto ad una stanza. La voce di una bambina pronuncia la parola “basta“.

Argomenti