Kata scomparsa, le indagini si allargano fuori dall’Italia

Kata scomparsa, le indagini si allargano fuori dall’Italia

L’ispezione all’ex hotel Astor non ha dato molti risultati. Adesso sbuca la pista romena.

Dopo un’intensa ispezione di due giorni presso l’ex hotel Astor di Firenze, non è stata trovata alcuna traccia di Kataleya Alvarez Chiclio, la bambina di cinque anni scomparsa da undici giorni. Il suo nome è stato registrato nel database dell’Interpol e le autorità stanno espandendo la loro ricerca oltre i confini nazionali. Secondo quanto riporta Il Messaggero, c’è l’ipotesi che la piccola sia stata portata in Romania.

Il generale Garofano: “Scontato che la bambina sia stata portata via”

La titolare di un negozio di alimentari della zona dove viveva Kata ha riferito che “ogni sabato arrivano furgoni diretti in Romania” su cui vengono caricate delle merci. La donna racconta che i “tanti romeni che abitano la zona, compresi gli abusivi che abitavano all’Astor” spediscono tale merce alle famiglie. Ieri, 20 giugno, il generale dei carabinieri in congedo Luciano Garofano ha dichiarato: “Mi sembra abbastanza scontato che la bambina sia stata sequestrata e portata via“.

Tuttavia, ha poi aggiunto: “Non chiedeteci cosa è successo, se è ancora viva, quale è stato lo scopo del suo rapimento, perché nessuno lo può dire“. Di conseguenza, restano aperte tutte le ipotesi presenti in campo.

Un possibile gesto “premeditato”

Per Garofano, ad ora non si possono fare ipotesi. “Non abbiamo tutti gli elementi“. Tuttavia, il generale afferma che si è trattato sicuramente di un gesto premeditato“. Garofano parla anche della lite scoppiata all’Astor il 29 maggio. “L’esperienza mi insegna che ogni evento che è collegato all’area dove successo qualcosa di importante va esplorato e studiato“.

Le indagini traggono un elemento cruciale dalle immagini registrate da tutte le telecamere della zona. Inoltre, c’è l’ipotesi che il rapitore abbia utilizzato un’uscita sul retro dell’edificio in cui la vittima abitava. Tuttavia, questa zona è sorvegliata solo da una telecamera appartenente a un privato cittadino, le cui riprese sono state acquisite dalle autorità.

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