Scomparsa a Firenze: Kata potrebbe aver lasciato l'Italia
Vai al contenuto

Direttore: Alessandro Plateroti

Scomparsa a Firenze: Kata potrebbe aver lasciato l’Italia

violenza su bambino

La piccola Kata potrebbe “aver lasciato l’Italia in aereo o comunque attraverso le frontiere”, afferma il procuratore.

Le indagini continuano senza sosta per scoprire che fine abbia fatto Kata, la bambina peruviana di 5 anni scomparsa a Firenze lo scorso 10 giugno. Dopo la notizia smentita sulla piccola finita in Perù, gli investigatori hanno comunque deciso di non tralasciare alcuna ipotesi e indagare su un possibile allontanamento all’estero.

Come fare soldi? 30 idee semplici per guadagnare

Kata volata all’estero?

Il procuratore aggiunto di Firenze Luca Tescaroli in una intervista a La Repubblica, ha dichiarato: “Stiamo facendo tutto il possibile per ricostruire quello che è avvenuto, nel prioritario interesse della piccola e con la speranza di poterla ritrovare”.

Gli investigatori adesso cercano di verificare se la bimba abbia potuto lasciare l’Italia in aereo, “o comunque attraverso le varie frontiere”. La notizia arriva dopo che nelle scorse settimane una presunta telefonata del nonno aveva aperto la pista del Perù.

Continuano le indagini

Le indagini sono ancora in corso, al momento però, prosegue “l’analisi delle telecamere relative alla giornata della scomparsa, e sono state censite tutte le persone e i mezzi transitati sotto le telecamere. Sono state anche individuate le persone uscite ed entrate nell’ex Astor, evidenzia il procuratore.

L’ipotesi più credibile comunque resta quella quella del sequestro di persona a scopo di estorsione, “che potrebbe essere derivato proprio dai rapporti conflittuali che sono sfociati nei gravi delitti commessi durante l’occupazione”, aggiunge Tescaroli.

Non va tralasciato il fatto che alcuni familiari di Kata, come lo zio, sono risultati coinvolti in quei delitti. Il procuratore poi si rivolge ai cittadini: “Invito le persone che sanno a riferire al nostro ufficio, nell’interesse della piccola. È bene ricordare che la legge consente di tutelare chi collabora. Ci auguriamo che la bambina sia ancora viva, speriamo che l’impegno che stiamo riversando ci permetta di conoscere la verità”.

Riproduzione riservata © 2024 - NM

ultimo aggiornamento: 29 Agosto 2023 11:09

Violenze di Caivano: spunta il video di una delle due cuginette costretta a masturbarsi

nl pixel