Il mistero della piccola Kata, la bambina di 5 anni scomparsa a Firenze, si arricchisce di una nuova terribile pista. Spuntano abusi e vendetta.
Non è stato ancora risolto il mistero della piccola Kata, la bambina di 5 anni scomparsa a Firenze lo scorso 10 giugno dall’ex Hotel Astor. La bimba peruviana non è stata trovata e sulla vicenda sono state seguite ormai tantissime piste. L’ultima, come riporta Repubblica, sarebbe davvero agghiacciante e farebbe riferimento ad una vendetta per degli abusi subiti da un’altra giovanissima vittima.
Kata, la nuova pista: vendetta e abusi
Secondo quanto si apprende da Repubblica, la chiave nella vicenda legata alla scomparsa della piccola Kata sarebbe in quello che è accaduto nei giorni o nelle settimane precedenti alla misteriosa sparizione della bimba peruviana.
In modo particolare ad un abuso sessuale su una giovanissima occupante dell’ex Hotel Astor di Firenze. Questo nuovo dettaglio sarebbe emerso da alcune testimonianze, secondo cui l’autore della violenza sarebbe una persona vicina alla bimba peruviana scomparsa. Il sequestro di Kata, quindi, non sarebbe altro che una vendetta personale nei confronti di un membro della famiglia della bambina.
L’ipotesi di una violenza sessuale aveva iniziato a circolare da tempo, fin dai primissimi giorni successivi alla scomparsa della bambina di 5 anni ma nessuno aveva mai confermato tale circostanza.
Da qui le forze dell’ordine che avevano concentrato i loro sforzi sulla pista di una possibile ritorsione legata al racket degli affitti. Eppure, col passare dei giorni, ecco che la verità potrebbe essere diversa con le indagini che ora sarebbero tornate ad occuparsi del contesto familiare.
Le ultime parole della madre
Tra le ultime persone ad aver parlato della scomparsa della bambina era stata sua madre a Pomeriggio 5. La donna, Katherine Alvarez, aveva spiegato come per lei le ricerche all’Hotel di Firenze erano ormai inutili e che le forze dell’ordine si sarebbero dovuti concentrare su altro.
“Penso sia inutile continuare a cercare lì dentro. Sono sicura che sia stata portata fuori dall’hotel quello stesso giorno. Gli inquirenti conoscono i miei sospetti e ho dato loro informazioni per seguire altre piste”, aveva detto la madre della bambina.
Poi i sospetti: “Tutti quelli che abitavano lì dicono le stesse cose: ‘domandate alla famiglia, alla mamma e al fratello’. Come se tutti si fossero messi d’accordo per dire una sola cosa. So che la mia famiglia ha sbagliato ma non è motivo per avere sospetti su di noi. Voglio avere la verità”.