Secondo il leader nordcoreano Kim Jong Un, la Corea del Nord ha vinto contro il Covid-19, ma lancia un’accusa nei confronti di Seul.
A Pyongyang la fine dell’epidemia da Civud-19 è ufficiale: il fondatore della Repubblica Democratica di Corea Kim Jong Un ha sancito ufficialmente la fine dell’epidemia. E insieme a questo annuncio, lancia anche una critica nei confronti di Seul, la capitale della Corea del Sud.
Le accuse
Secondo il leader, sarebbe la capitale ad aver diffuso il virus. La sorella del leader, dal canto suo ha rafforzato le accuse lanciate dal fratello. Dal sud sarebbero arrivati palloncini e volantini contaminati, inviati appositamente per incrementare la diffusione del contagiosissimo Covid-19.
Secondo il leader nordcoreano, la Corea del Nord ha vinto contro il Covid-19. A rendere note le sue dichiarazioni la stampa ufficiale del paese ed i media nordcoreani. Il leader nordcoreano ha anche revocato le restrizioni sulla pandemia. Secondo quanto affermato da un alto funzionario il bilancio delle vittime di 74 è un “miracolo senza precedenti” per la salute mondiale.
Il leader coreano ha parlato della questione delle misure antiepidemiche che ha presieduto durante un incontro ufficiale. Ha “dichiarato solennemente la vittoria nella campagna antiepidemica di massima emergenza per l’annientamento del nuovo coronavirus che aveva fatto breccia nel nostro territorio e per proteggere la vita e la salute delle persone”, dice Kim Jong Un.
Il primo caso di Covid-19 in Corea del Nord risale al 12 maggio 2020: in quella data, la capitale Pyongyang annunciò il primo caso di infezione da Covid-19. Anche la sorella di Kim Jong Un ha accusato Seul: sarebbero loro ad aver causato l’epidemia.
In tutta questa situazione, la sorella del leader nordcoreano Kim Jong Un ha minacciato “ritorsioni” nei confronti della Corea del Sud. “Dobbiamo contrastarlo duramente“, ha detto. “Abbiamo già preso in considerazione vari piani di contrasto, ma la nostra contromisura deve essere una micidiale ritorsione”.
La risposta di Leif-Eric Easley
In risposta alle pesanti accuse, Leif-Eric Easley, professore alla Ewha University di Seoul, ha spiegato che secondo lui, la dichiarazione di vittoria è un segnale che Kim Jong Un “vuole passare ad altre priorità, come rilanciare l’economia o condurre un test nucleare”.
Easley poi ha spiegato che la retorica bellicosa di Kim Yo Jong desta preoccupazione “perché non solo cercherà di incolpare qualsiasi recrudescenza di Covid-19 sulla Corea del Sud, ma sta anche cercando di giustificare la prossima provocazione militare della Corea del Nord”.