Manovra: nella trattativa con l’Ue vince solo Conte, Salvini e Di Maio pagano pegno

Manovra: nella trattativa con l’Ue vince solo Conte, Salvini e Di Maio pagano pegno

Manovra 2019, il compromesso con l’Unione europea premia solo Giuseppe Conte. Primi malumori verso Salvini e Di Maio.

Dopo la fine della trattativa tra il governo italiano e l’Unione europea sulla manovra, l’impressione è che siano cambiati gli umori dell’opinione pubblica sulle forze al governo e soprattutto sugli maggiori esponenti.

Fonte foto: https://www.facebook.com/GiuseppeConte64/

Conte prende il mano la manovra e smussa gli angoli di Salvini e Di Maio portando a casa l’accordo

A sorprendere è l’ascesa di Giuseppe Conte. Il premier ha iniziato la sua avventura in sordina, dipinto come il prestanome di Salvini e Di Maio. Nel corso dei mesi e nei momenti di difficoltà il capo del Governo ha iniziato a muovere i primi passi prima come moderatore e poi come protagonista nella trattativa con Bruxelles.

Si è ritagliato il suo spazio e ha scelto il ministro dell’Economia Tria sua sua naturale spalla nei dialoghi con l’Ue. Decisivi i confronti (nell’ombra) con Mattarella. La sensazione è che se l’Italia sia riuscita a evitare le sanzioni il merito sia di Conte che ha visto crescere il suo consenso.

fonte foto https://twitter.com/Montecitorio

Prime crepe per Matteo Salvini: il risultato della manovra penalizza il suo pugno di ferro

Salvini ha avuto l’intelligenza di non esporsi eccessivamente e di non festeggiare prematuramente, e questo lo ha salvato da una potenziale brutta figura. Il ministro dell’Interno però ha pagato la scelta di andare allo scontro con Bruxelles, probabilmente convinto che fosse la soluzione migliore per portare a casa il migliore risultato possibile.

Resta un mistero se la scelta sia stata quella giusta o meno. Il dato di fatto è che la maggioranza degli italiani ha visto nell’accordo con l’Ue come un fallimento del governo italiano.

Fonte foto: https://www.facebook.com/pg/salviniofficial/

Manovra 2019, Luigi Di Maio paga pegno

Chi esce con un notevole danno di immagine è invece Luigi Di Maio, il vicepremier dei festeggiamenti anticipati e delle promesse fatte con largo (troppo) anticipo. Il vicepremier pentastellato paga un reddito di cittadinanza ridimensionato (o meglio tagliato di due miliardi) e la poca chiarezza sul provvedimento bandiera del Movimento Cinque Stelle. Il gap con Matteo Salvini si fa sempre più consistente.