Secondo l’ambasciatore del Qatar l’omosessualità è un danno mentale. Blatter si pente: “Un errore assegnare i Mondiali all’emirato”.
Nonostante la percezione del genere e dell’orientamento sessuale si siano diffuse a livello globale, in alcuni Paesi alcuni argomenti vengono ancora considerati come “taboo”, o nella maggior parte dei casi, come “danni mentali”. È il caso del Qatar, dove l’omosessualità è fortemente condannata dal governo.
Salman: “Essere gay è proibito”
L’ex calciatore Khalid Salman dice: “Essere gay è proibito, ci sarebbero problemi con i bambini che li vedono”. In questa situazione l’ex presidente della Fifa, Blatter, si pente: “Un errore assegnare i Mondiali all’emirato”.
Secondo il Qatar l’omosessualità “è un danno mentale”. Sono queste le dichiarazioni di Khalid Salman, ambasciatore della Coppa del Mondo del Qatar, durante un’intervista contenuta all’interno del documentario della Zdf dal titolo ‘Geheimsache Qatar’.
Il pensiero dell’ex calciatore professionista autore anche di una doppietta alla Francia alle Olimpiadi del 1984, rispecchia la mentalità omofoba dello Stato a cui appartiene detto. Salman ha dichiarato inoltre che “durante la Coppa del Mondo, molte cose entreranno nel Paese”, riferendosi “ai gay”. Secondo Salman “la cosa più importante è che tutti quelli che accettino di venire qui, accettino le nostre regole”.
Per l’ex calciatore professionista, ci sarebbero dei “problemi con i bambini che vedono i gay. Perché poi imparerebbero qualcosa che non va bene”. Essere gay è “haram”, cioè “è proibito”, ha detto Salman, ed “è un danno mentale”.
Ed alla luce di queste affermazioni, Sepp Blatter spiega come sia stato “un errore” assegnare i mondiali al Qatar. Lo avrebbe riferito durante un’intervista a Tages-Anzeiger, un giornale svizzero in lingua tedesca. In sede d’intervista, l’ex presidente della Fifa ha tristemente denotato come la scelta di assegnare i mondiali allo Stato del Qatar sia stato un grave errore. Durante l’intervista ha motivato la sua affermazione spiegando che il Qatar “è un Paese troppo piccolo”, mentre “il calcio e la Coppa del Mondo sono troppo grandi per il Qatar”.
Le affermazioni fanno riferimento anche al rispetto dei diritti umani e ai valori in ambito sociale. Già dal 2012, quando sono emersi dei problemi legati ai cantieri per l’organizzazione dei Mondiali in Qatar, “sono stati presi in considerazione per ogni Paese che si candida a ospitare una Coppa del Mondo”.