La casa degli orrori: il tragico destino di una donna disabile affidata in "amicizia"
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Direttore: Alessandro Plateroti

La casa degli orrori: il tragico destino di una donna disabile affidata in “amicizia”

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La scioccante storia di una donna disabile abusata e maltrattata da chi doveva prendersi cura di lei. Ecco cos’è successo.

In un momento di estrema vulnerabilità, un padre in punto di morte chiese a un’amica di prendersi cura della sua amata figlia disabile. Tuttavia, ciò che doveva essere un atto di compassione e protezione si è trasformato in un incubo infernale. La figlia, incapace di difendersi, ha subito anni di schiavitù e maltrattamenti dalle mani della donna che doveva prendersi cura di lei e di sua madre.

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Una vita di abusi e sofferenze

Nel Torinese, due donne sono state condannate a lunghe pene detentive per aver inflitto sofferenze inimmaginabili alla loro vittima. La principale imputata è stata condannata a 18 anni di carcere, mentre sua madre ne ha ricevuti 10. Secondo l’accusa, la vittima veniva legata al letto con delle corde, negandole anche il semplice diritto di andare in bagno. Questa crudeltà non si limitava solo al fisico, ma mirava anche a distruggere la sua psiche, riducendola a uno stato di completa sottomissione.

La donna, di 57 anni, veniva costretta a svolgere lavori domestici in condizioni disumane. Ogni giorno era un inferno fatto di percosse, insulti e privazioni. La vittima veniva svegliata a calci e punita con un bastone di ferro se non puliva a dovere. Il suo corpo era un campo di battaglia, segnato da lividi, fratture e tumefazioni. Le sue grida di dolore risuonavano nell’intero condominio, ma nessuno interveniva per porre fine a tale sofferenza.

Le giornate da incubo nella casa degli orrori

Le condizioni di vita nella casa degli orrori erano oltre l’immaginabile. Alla donna era proibito pregare e tutti i suoi effetti personali venivano distrutti. Non poteva comunicare con nessuno, nemmeno al telefono, e spesso era costretta a dormire per terra o sul balcone d’inverno. Il cibo, quando presente, era vecchio e doveva essere consumato in fretta; spesso, però, veniva lasciata a digiuno per settimane, costretta a rovistare nella spazzatura per sopravvivere.

La malnutrizione era una costante nella sua vita. Anche nei mesi invernali, le veniva concesso solo di fare docce fredde. La crudeltà delle sue aguzzine non conosceva limiti: se la vittima veniva sorpresa a mangiare, veniva punita con un bastone di ferro. Questa routine di abusi e sevizie ha segnato profondamente la vita della donna, riducendola a un’ombra di se stessa.

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ultimo aggiornamento: 5 Luglio 2024 10:55

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