La Cgil fa causa a Deliveroo. Il sindacato ha citato a giudizio l’azienda per discriminazione collettiva a causa dell’algoritmo.
MILANO – La Cgil fa causa a Deliveroo. Il sindacato ha deciso di intraprendere la battaglia in Tribunale per discriminazione collettiva a causa dell’algoritmo. Secondo quanto precisato dalla Confederazione, questo sistema penalizza tutti i dipendenti che hanno malattie o esigenze di cura o chi esercita il diritto di sciopero.
La nota della Cgil
“E’ una causa per discriminazione collettiva – ha spiegato in una nota la Cgil – l’algoritmo, nell’elaborare i ranking reputazionali dei ciclofattorini, che determinano di fatto le future opportunità di lavoro e le priorità di prenotazione per le consegne emargina, fino ad estrometterli dal ciclo produttivo, coloro che non riescono a essere disponibili a loggarsi nelle aree di lavoro loro assegnare. Il rider che non si adegua alla logica dell’algoritmo viene gradualmente escluso dalle possibilità di impiego, arrivando in alcuni casi ad essere deloggato dal sistema“.
La prima udienza è stata fissata il prossimo 2 gennaio con il sindacato che spera di riuscire a riconoscere i diritti ai riders. Una vicenda che rischia di durare diversi mesi visto che ci potrebbero essere ricorsi sia da una parte che dall’altra.
La replica di Deliveroo
Non si è fatta attendere la replica di Deliveroo: “L’algoritmo non discrimina i rider in base alle prestazioni e alle caratteristiche personali – precisa l’azienda – le informazioni relative al funzionamento di questa società non sono assolutamente corrette. Noi non sappiamo nulla del procedimento e dell’udienza“.
“I nostri collaboratori sono lavoratori autonomi e liberi di accettare o rifiutare una proposta di consegna, senza alcuna discriminazione. I rider non sono penalizzati se rifiutano le proprietà di consegna. Gli algoritmi sono creati dalle persone“. Una vicenda che arriverà in Tribunale il prossimo 2 gennaio con il giudice che dovrà pronunciarsi sulla denuncia presentata dalla Cgil.
fonte foto copertina https://twitter.com/riccardo_sanna