WikiLeaks, la Cia voleva rapire e uccidere Julian Assange

WikiLeaks, la Cia voleva rapire e uccidere Julian Assange

La Cia voleva rapire e uccidere Julian Assange. Secondo quanto riportato da Yahoo News il piano era stato organizzato da Pompeo.

ROMA – La Cia voleva rapire e uccidere Julian Assange. A dirlo è Yahoo News. Secondo il sito citato dal Corriere della Sera, il piano era stato organizzato in moto particolare da Mike Pompeo, ex capo della Cia che proprio a causa di WikiLeaks aveva sofferto la più grave perdita dei dati della storia.

Il progetto sembrava essere pronto nel 2017, con l’amministrazione di Trump che aveva discusso di questa ipotesi. Alla fine, però, non si è arrivati alla fumata bianca.

Donald Trump smentisce le indiscrezioni

Se da parte di Mike Pompeo non ci sono stati commenti, Donald Trump ha smentito qualsiasi piano per uccidere Assange: “E’ totalmente falso. Io penso che sia stato trattato male“. E l’avvocato del protagonista di WikiLeaks ha aggiunto: “Come cittadino americano trovo oltraggioso che il nostro governo abbia pensato al rapimento o l’assassinio di qualcuno senza alcun processo giudiziario semplicemente perché ha pubblicato informazioni veritiere“.

La mia speranza – ha aggiunto il legale – e aspettativa è che i tribunali del Regno Unito considerino queste informazioni e rafforzeranno ulteriormente la sua decisione di non estradare il mio assistito negli Usa“.

Julian Assange

Pompeo fermato dagli avvocati e consiglieri di Trump

Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, il piano di Mike Pompeo è stato fermato dagli avvocati della Casa Bianca e dai consiglieri di Donald Trump. Il piano, infatti, rischiava di aprire delle ripercussioni internazionali e per questo motivo alla fine il progetto è definitivamente saltato.

Le indiscrezioni sul caso WikiLeaks continueranno nei prossimi giorni e non si escludono ulteriori novità su un tema che continua ad essere sempre molto caldo anche nei colloqui tra i leader internazionali. E i legali di Assange ribadiscono il loro no all’estradizione in Usa.