La Cina smentisce le voci sul divieto di iPhone per i suoi dipendenti pubblici, mentre Apple subisce una perdita significativa in Borsa.
La tensione tra Cina e Stati Uniti si manifesta in vari modi. Recentemente, una notizia ha suscitato particolare interesse: il presunto divieto da parte del governo cinese all’uso degli iPhone da parte dei funzionari governativi. Ma cosa c’è di vero in tutto ciò? Scopriamo esattamente come stanno le cose.
La notizia che ha scosso i mercati
Il Wall Street Journal ha riferito che il governo cinese avrebbe vietato ai suoi funzionari di utilizzare iPhone e altri dispositivi stranieri per motivi lavorativi. Questa mossa avrebbe avuto l’obiettivo di ridurre la dipendenza dalla tecnologia estera e rafforzare la sicurezza informatica. Tuttavia, la notizia ha avuto un impatto significativo sulle azioni Apple, causando una grande perdita di circa 200 miliardi di dollari che non è passata inosservata.
La risposta di Pechino
Il 13 settembre, Pechino ha smentito queste affermazioni, negando l’esistenza di leggi che proibiscono l’uso di dispositivi stranieri. La portavoce del ministero degli Esteri, Mao Ning, ha ribadito l’approccio aperto della Cina verso le imprese estere e ha sottolineato l’importanza che il governo attribuisce alla sicurezza informatica, nazione che tra l’altro è sempre stata all’avanguardia delle tecnologie informatiche.
Nonostante le tensioni, la Cina ha chiarito la sua posizione riguardo l‘uso di dispositivi stranieri. Apple, che considera la Cina uno dei suoi mercati principali, può tirare un sospiro di sollievo, almeno per ora può continuare a vendere e far usare i suoi dispositivi tra i più amati in terra asiatica, l’iPhone.