Pnrr, la Corte denuncia il ritardo sul provvedimento scuole e asili

Pnrr, la Corte denuncia il ritardo sul provvedimento scuole e asili

La Corte dei Conti denuncia un ritardo sull’attuazione del Pnrr riguardante il piano di potenziamento di asili nido e scuole dell’infanzia.

Il governo ha stabilito che, una parte dei fondi contenuti nel Pnrr, saranno destinati al potenziamento di asili nido e scuole dell’infanzia. Il capitale ammonta a 4,6 miliardi di euro. Di questi, 700 milioni verranno utilizzati per progetti già designati. Altri 2,4 miliardi di euro verranno impiegati per la costruzione di nuovi asili nido. Invece altri 600 milioni verranno utilizzati per le scuole dell’infanzia, e 900 milioni per le spese di gestione.   

La denuncia della Corte dei Conti

Secondo la Corte dei Conti l’Italia sarebbe in ritardo nell’attuazione del “Piano di potenziamento degli asili nido e delle scuole dell’infanzia”, stabilito dal Pnrr. I magistrati contabili, in seguito ad una supervisione sui lavori, hanno riferito “il mancato rispetto dell’obiettivo intermedio (milestone) nazionale relativo alla selezione degli interventi da ammettere a finanziamento (scaduto il 30 marzo 2022)”.

Secondo la Corte, ci sarebbe “il rischio che il ritardo accumulatosi pregiudichi l’obiettivo intermedio europeo di aggiudicazione dei lavori. Da raggiungersi entro il secondo trimestre 2023″. In questa situazione la Corte dei Conti ha lanciato una raccomandazione al ministero dell’Istruzione, incitando ad “accelerare” la manovra.

La Corte invita il ministero “a completare celermente la relativa istruttoria e a sottoscrivere gli accordi di concessione con gli enti locali beneficiari, in un complessivo percorso di accelerazione a tutela dell’investimento, sia per i suoi risvolti sui migliori risultati scolastici dei bambini destinatari di istruzione prescolastica, sia per l’aumento della partecipazione femminile al mercato del lavoro, con riduzione degli attuali divari territoriali e di genere”.    

Cosa prevede il piano di potenziamento

Il provvedimento in questione si pone l’obbiettivo di attuare dei progetti di costruzione, ristrutturazione, messa in sicurezza riqualificazione di asili nido, scuole dell’infanzia e centri polifunzionali per i servizi alla famiglia. Con priorità per le strutture localizzate nelle aree svantaggiate del Paese e nelle periferie urbane, con lo scopo di rimuovere gli squilibri economici e 
sociali ivi esistenti.  

Inoltre è prevista l’attuazione di progetti volti alla riconversione di spazi delle scuole dell’infanzia attualmente inutilizzati. Con la finalità del riequilibrio territoriale, anche nel contesto di progetti innovativi finalizzati all’attivazione di servizi integrativi che concorrano all’educazione dei bambini e soddisfino i bisogni delle famiglie. Ciò in modo flessibile e diversificato sotto il profilo strutturale ed organizzativo.