Quello della cannabis light rappresenta uno dei business maggiormente in crescita in Italia e in tutta Europa
Secondo diversi studi condotti da Davide Fortin, un esperto e professionista del Marijuana Policy Group di Denver, il settore frutterebbe all’Italia ben 44 milioni di euro ogni anno, oltre che tantissimi posti di lavoro. La cifra potrebbe addirittura arrivare a 50 milioni.
La cannabis light è un prodotto estratto dalla Canapa Sativa, con concentrazioni di THC molto basse (tra lo 0,2 e lo 0,6%). Attualmente, in Italia è possibile coltivare e vendere questo tipo di cannabis ma, per legge, è necessario che non produca effetti stupefacenti rilevanti. Chi vende e coltiva cannabis light, dunque, non può essere perseguito penalmente dalla legge.
Fra i principali usi, la cannabis può essere utilizzata per smettere di fumare tabacco, di bere e di acquistare e assumere sonniferi e prodotti per dormire, oppure in sostituzione ai derivati dell’oppio e alle droghe più pesanti in percorsi clinici di disintossicazione. Un’importante percentuale di persone acquista la cannabis light per i suoi effetti benefici indipendenti dall’alterazione data dal THC, e dunque per la propria salute e benessere.
Il valore economico della cannabis light
Sebbene si tratti di un settore particolarmente in crescita, molto spesso quello della cannabis light è contrastato dalla politica e dal fatto che in Italia, così come in molti altri paesi d’Europa, manchi una legislazione più avanzata, capace di tutelare ulteriormente e far prosperare questo mercato. La Svizzera, per esempio, è il primo Paese in cui la Cannabis Light è stata legalizzata, e solo lì frutterebbe circa 25 milioni di euro all’anno.
Per restare in tema di numeri, il settore della cannabis light offre lavoro a circa 10 mila operatori in Italia, divisi in quasi mille aziende organizzate per la sua coltivazione: una delle principali è Canapa Farm, nel Lazio, con una coltivazione che fa uso di prodotti destinati all’agricoltura biologica. Di conseguenza, il valore della cannabis light, sebbene sia molto approssimativo, rimane comunque elevato, specialmente se si rapporta alla crisi di lavoro in Italia.
Si è infatti calcolato che nel 2018 il fatturato derivato dalla vendita della Cannabis Light sia stato di circa 150 milioni di euro. Un dato molto importante, specialmente se relazionato a un anno prima, quando il valore era di appena 40 milioni di euro. Ancora, nel 2020 il valore complessivo tratto dalla vendita della Cannabis Light ha raggiunto i 200 milioni di euro.
Cannabis Light: gli effetti benefici
Gli effetti benefici della Cannabis Light sono principalmente legati al suo elevato contenuto di CBD, con i benefici che questo apporta. I più noti sono:
- • l’effetto antidolorifico;
- • l’effetto antidepressivo e rilassante;
- • l’effetto antibatterico e antinfiammatorio;
- • l’effetto antiossidante.
Tuttavia, il principale vantaggio tratto dalla legalizzazione della Cannabis Light è legato al fatto che contrasti la vendita illegale della marijuana. La marijuana è la sostanza maggiormente consumata in Italia e in Europa (si calcola un totale di 23 milioni di consumatori), specialmente dagli adolescenti. Uno studio rileva che, in seguito alla legalizzazione della Cannabis Light, il quantitativo di piantine coltivate in maniera illegale sia sceso di circa il 33%. Una legislazione più attenta sulla Cannabis Light, dunque, potrebbe contrastare in maniera molto significativa il narcotraffico e i sequestri di quella illegale.
Un mercato molto fiorente che potrebbe fatturare e generare circa 500 milioni di euro ogni anno, legali, se sfruttato a pieno e grazie alla definizione di norme e divieti più precisi.