Dal 1° gennaio 2023 la Croazia è entrata a far parte dell’area Schengen e dell’eurozona che arriva a 20 paesi.
Si allarga a 20 paesi l’eurozona, ovvero i paesi che hanno adottato la moneta unica sotto il controllo della Bce. «Sono lieta di accogliere la Croazia nella famiglia dell’euro e nel Consiglio direttivo della Bce, a Francoforte», ha commentato la presidente Christine Lagarde. Quest’ulteriore passaggio sempre più verso l’Europa, la Croazia lo aspettava circa un decennio e accoglie il giorno con ampia soddisfazione.
«La Croazia si è impegnata a fondo e con successo per diventare il ventesimo paese membro dell’area dell’euro. Mi congratulo con i cittadini croati. Questo dimostra l’attrattiva dell’euro, che apporta stabilità ai paesi che lo adottano” ha sottolineato Lagarde. Ora la Hrvatska narodna banka, la banca centrale croata, entra a far parte dell’Eurosistema mentre è iniziata la transizione dalla kuna all’euro, i prezzi nel paese sono riportati in entrambe le valute già da settembre e lo saranno fino alla fine del prossimo anno mentre i pagamenti in contanti potranno essere in entrambe fino al 14 gennaio.
Si allarga l’eurozona e si abbattono i confini
Il tasso di conversione è stato fissato a 7,53450 kune croate per 1 euro, con il divieto di aumentare i prezzi con il pretesto del passaggio all’euro. “La Croazia ha attuato le riforme e le necessarie ristrutturazioni e ha fatto tutto il possibile per continuare ad avere finanze pubbliche sane” ha continuato Lagarde. Anche la presidente della Commissione Ue ha commentato questo come «Un giorno di festa e di orgoglio per i croati, ma anche per tutti i cittadini dell’Europa».
Accolta dal premier Andrej Plenkovic ha dato il benvenuto nell’Unione a Zagabria recandosi al confine Croazia Slovenia. «È la stagione dei nuovi inizi. Sono così felice di essere qui, in questo giorno di festa non solo per i croati, ma per tutti i cittadini europei», ha detto Von der Leyen al valico di Bregana-Brežice, sull’autostrada Zagabria-Lubiana. Qui ora non servono più controlli di frontiera, infatti il ministro degli Interni croato, Davor Bozinović, ha simbolicamente premuto per l’ultima volta il pulsante per alzare la rampa.
“Abbiamo aperto le porte all’Europa senza frontiere e definitivamente affermato la nostra identità europea per la quale si sono battute generazioni di croati”, ha dichiarato il ministro. Stessa cerimonia al confine con l’Ungheria presieduta dal ministro degli Esteri che ha sottolineato la responsabilità della Croazia di proteggere oltre 1300 km di confine esterno Ue con Serbia, Montenegro e Bosnia. Ieri sono stati soppressi 73 valichi terrestri e 12 porti.