Arrivato in rossonero sponsorizzato da Shevchenko, Kakhaber Kaladze ha trascorso dieci stagioni al Milan. Prima terzino (come nella finale di Manchester), poi centrale al fianco dei mostri sacri Maldini e Nesta.
Nel gennaio del 2001, già bloccato da settimane, arriva al Milan un georgiano di 22 anni che si è messo in luce con la Dinamo Kiev. Kakhaber Kaladze, plasmato dal “colonnello” Lobanovsky, è un difensore molto potente e forte fisicamente: il suo grande sponsor è Shevchenko, compagno per una stagione in Ucraina. Tatticamente, l’ex Dinamo Tbilisi è in grado di giocare sia come terzino sinistro che come difensore centrale.
Primi passi in rossonero
Kaladze diventa subito un punto fermo della formazione di Zaccheroni, almeno fino all’esonero del tecnico romagnolo, sollevato dall’incarico dopo l’eliminazione dalla Champions League. Anche con Cesare Maldini, il mancino georgiano si segnala per l’ottimo rendimento e al termine della prima mezza stagione col Milan segna anche tre gol. Purtroppo, a maggio, la notizia sconvolgente del rapimento del fratello Levan (il corpo senza vita verrà ritrovato anni più tardi).
Il ciclo di Ancelotti
In estate, la guida tecnica rossonera è affidata a Terim ma il turco dura poco: a novembre, la panchina del Milan è nelle mani di Carlo Ancelotti, che torna al Diavolo dopo gli anni da calciatore. L’allenatore di Reggiolo, potendo contare sulla formidabile coppia Nesta-Maldini, decide di affidare il ruolo di terzino sinistro a Kaladze. Il Nazionale georgiano è infatti tra gli undici titolari che a Manchester, dopo i rigori contro la Juventus, riportano la Champions League in bacheca. A causa di qualche infortunio, Kaladze gioca meno nelle due stagioni successive ma poi torna e dà un importante contributo ai nuovi successi targati Ancelotti, questa volta nel ruolo di difensore centrale, come in occasione della semifinale di ritorno contro il Manchester United e nelle finale di Supercoppa Europea e di Coppa del Mondo del 2007.