Piano pandemico, Guerra (Oms) si difende: “Mi è stato detto di non informare il Ministero”. La Procura di Bergamo convoca i dirigenti

Piano pandemico, Guerra (Oms) si difende: “Mi è stato detto di non informare il Ministero”. La Procura di Bergamo convoca i dirigenti

La difesa di Ranieri Guerra sul piano pandemico: “Mi è stato detto di non informare il Ministero”.

ROMA – “Mi è stato detto di non informare il Ministero dagli autori del rapporto. Non ho avuto la facoltà di prendere iniziativa sul documento“, è questa la difesa di Ranieri Guerra sul piano pandemico.

Le parole del rappresentante dell’Oms in Italia, riportate da La Repubblica, sono arrivate dopo l’accusa da parte Francesco Zambon a Non è l’Arena: “Guerra mi chiedeva di falsificare qualcosa in un periodo in cui lui era stato direttore della prevenzione al Ministero“.

Le indagini della Procura di Bergamo

Il piano pandemico è al centro delle indagini della Procura di Bergamo. Dopo aver ascoltato alcune persone e in attesa di avere il via libera da parte dell’Oms per i suoi funzionari, gli inquirenti hanno deciso di convocare i dirigenti del Ministero per accertare meglio quanto successo.

Nelle prossime settimane saranno ascoltati sia Giuseppe Ruocco, attuale direttore generale, che Claudio D’Amario. Due passaggi che potrebbero rivelarsi chiavi in questa indagine. Sono diversi i punti da chiarire iniziando dalla mancata istituzione della zona rossa ad Alzano e Nembro. La Procura di Bergamo vuole vederci chiaro e, soprattutto, risalire alle eventuali responsabilità.

Il caso del piano pandemico

La questione del piano pandemico continua a tenere banco anche a livello politico. In più di un’apparizione in televisione il viceministro Sileri ha chiesto le dimissioni da parte del direttore generale Giuseppe Ruocco per le presunte verità nascoste sul documento.

La questione, in particolare, riguarda il presunto aggiornamento del piano pandemico con il solo cambio data. Una leggerezza che potrebbe essere costata diecimila morti in più almeno nella prima fase. Sono in corso tutte le verifiche del caso e gli inquirenti vogliono vederci più caso. Da chiarire eventuali responsabilità dei dirigenti coinvolti in questa vicenda. E presto ci potrebbero essere importanti novità.