La famiglia del sommozzatore morto per l’amianto sarà risarcita

La famiglia del sommozzatore morto per l’amianto sarà risarcita

Il ministero della Difesa dovrà pagare i cari di Salvatore Carollo, subacqueo deceduto per l’amianto inalato sulle navi della marina.

Il Tribunale di Roma ha condannato il ministero della Difesa a risarcire la famiglia di Salvatore Carollo, elettricista subacqueo morto 4 anni fa a causa dell’amianto inalato sulle navi e nelle postazioni a terra della marina italiana.

L’uomo è deceduto a soli 63 anni per un mesotelioma pleurico. Il governo, quindi, consegnerà alla vedova Rita Randino 270 mila euro a cui si sommeranno i 690 mila euro destinati ai 3 figli: Giuseppe Angelo e Giovanni Luca. Dopo la morte di Salvatore, i familiari si erano rivolti all’Osservatorio Nazionale Amianto per ottenere il risarcimento. L’uomo aveva lavorato per sei anni, dal 1972 al 1978, in ambienti fortemente esposti ad alte concentrazioni di polveri e fibre d’amianto che avrebbero causato la sua malattia.

Il commento del presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto

Continua la strage di mesoteliomi tra coloro che hanno svolto servizio nella Marina Militare – ha dichiarato il presiente dell’Osservatorio Nazionale Amianto Ezio Bonanni -. Auspichiamo che si portino a termine le bonifiche e si risarciscano le vittime come più volte richiesto dall’Ona“.

La presenza di questi materiali cancerogeni a terra e a bordo della navi militari è cosa ormai conclamata. L’amianto è stato trovato in diverse zone delle imbarcazioni della marina: dalla mensa ai bagni ed anche negli alloggi degli Alti Ufficiali.

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