Dopo i Paesi Baltici e la Polonia, anche la Finlandia esce dalla Convenzione di Ottawa per fronteggiare la minaccia russa.
Negli ultimi anni, la sicurezza europea è tornata a essere un tema centrale nel dibattito politico e militare, complice la crescente tensione con la Russia, anche per la Finlandia. Le guerre ibride, la disinformazione e l’invasione dell’Ucraina hanno spinto diversi Paesi dell’Est a rivedere la propria postura strategica. A far discutere oggi è un trend sempre più netto: la revisione di vecchi accordi internazionali considerati non più adeguati al nuovo scenario di minaccia.

La posizione della Finlandia e le reazioni europee
Il punto di rottura si è avuto quando Lituania, Lettonia, Estonia e Polonia hanno annunciato, quasi in contemporanea, l’intenzione di uscire dalla Convenzione di Ottawa, il trattato che mette al bando le mine antiuomo. Una scelta controversa, giustificata dai firmatari con la necessità di creare barriere difensive più efficaci a basso costo, in grado di contrastare l’avanzata della fanteria nemica in caso di attacco.
La novità di questi giorni è che anche la Finlandia ha deciso di seguire questa strada. Durante una conferenza stampa, il premier Petteri Orpo ha affermato che il Paese “deve poter contare su tutti gli strumenti per garantire la propria sicurezza”, confermando l’intenzione di uscire dalla Convenzione di Ottawa e di aumentare la spesa militare al 3% del PIL entro il 2029. Una dichiarazione che rappresenta un cambiamento radicale per una nazione storicamente neutrale e nota per la sua attenzione al diritto internazionale.
La mossa di Helsinki ha suscitato critiche in seno all’Unione europea. Il Partito Democratico, con eurodeputati come Cecilia Strada, ha condannato questa scelta definendola un passo indietro di trent’anni nel rispetto del diritto umanitario. Tuttavia, la crescente ostilità tra Mosca e l’Occidente sembra spingere sempre più governi a privilegiare la deterrenza rispetto agli ideali di disarmo.
La decisione dopo i paesi Baltici e la Polonia
E così, anche la Finlandia, dopo i Baltici e la Polonia, si prepara ufficialmente a ritirarsi dalla Convenzione contro le mine antiuomo, un passo che segna una svolta epocale nella strategia difensiva dell’Europa nord-orientale, spinta dalla percezione di una minaccia crescente proveniente dalla Russia.